Eccola la con le mani in pasta, anzi con le mani nella torta: “e sono pure intollerante”, non l’avremmo mai detto. “Si ma io voglio la giardiniera”, che non c’è… Don Primo Bombelli non l’ha preparata. Iniziamo male. O forze bene. La prima immagine della festa dell’Unità 2016 è il sindaco Stefania Bonaldi che serve il profiterole ad un concittadino. Questi sindaci di servizio. Sono tutti al lavoro qua e la i big del Pd nella prima sera della festa dell’Unità. Oddio Piloni non l’ho visto. Si è vista solo una foto su Facebook presa dall’alto, gente in balera, buona la prima dice, foto presa dal suo megaufficio dall’alto su tutti… vorrà dire qualcosa?

In effetti rispetto alla prima sera stentata del 2015 c’è molta più gente. C’è pure un servizio di posteggio bici fatto da ragazzi extracomunitari, che ti allungano anche un biglietto da visita Karim e Abdul servizio riparazioni bici a domicilio ai sabbioni, bravi un po’ di imprenditoria. Già perché quest’anno ho deciso di andarci sempre in bici alla festa. Due pedalate e meno problemi di posteggio. Mentre posteggio, giuro non è un escamotage giornalistico, sento un bambino sui 10 anni dire alla madre: “praticamente è una sottospecie di fiera questa festa”, ma bravo che mi cogli il succo. In realtà l’aria da fiera campionaria un po’ fredda che aveva subissato la festa negli anni scorsi sembra essersi quantomeno arrestata.

Ceno con una pizza, incrocio almeno 5 persone che mi dicono: “poi vieni di la”, riferendosi alla Birroteca, sembra quasi che vogliano farmi un agguato, scherzo. Un finto duello tra i tavoli con Riccardo Mineri, una birra non offerta da Valentina Di Gennaro, che poi andrò ad importunare alla cassa mentre lavora. Diciamo subito della Birroteca. Era la sera delle band cremasche, Microclismi, The Nuclears e Hellekin Mascara e Lou Moon, e c’era un sacco di gente. L’hanno anche sistemata bene quest’anno con un area con tavolini e sedie ricavati da vecchi bancali all’esterno dove prima era un po’ terra di nessuno, un nuovo palco e un atmosfera piacevole.

Incrocio gli amici, il Plitz che cerca Dimitri, Dimitri che cerca il Plitz, Teo con una maglietta dei Morbid Andgel che non cerca nessuno (se non se stesso forse). Sento giusto un po’ di Microclismi, come da video. Sono divertenti come sempre. Tornerò venerdì. La partenza è stata buona. Prima mi ero fatto un Satin di Franciacorta e uno Chablis francese in enoteca, buoni. Tranquilli, chiacchierando e guardandoci in giro, il Maestro gentile. Allo spazio dei vinili usati come al solito con le mani nella scatole di dischi ci trovi il mondo. Donata che col marito si compra un po’ di dischi progressive e free jazz, Bruno con una copia di Ultimate sin di Ozzy. Io mi prendo il tamarrissimo Fuck you, mini lp del 1987 degli Overkill e un doppio live del 1980 di Bob Seger. Ci sarà tempo per spendere altri soldi.

Gli altri incontri in giro sono vari. Jacopo Bassi con maglietta verde e pantaloncini corti che serve ai tavoli nel ristornate centrale e mi chiama da sempre come venivo chiamato dalla compagnia di Santa Trinità pre Cl due secoli fa, e la cosa mi fa piacere. L’ex sindaco di Romanengo Marco Cavalli al bar, l’assessore Fabio Bergamaschi che fa lavorare anche la compagna sempre al centrale. Graziella della Giovanna che mi saluta dalla cassa del centrale. Va beh non farò la facile battuta: sono in campagna elettorale. Ben prima di mezzanotte mi avvio con la bicicletta verso casa, altro che cenerentolo. Non ho voglia di fare polemiche quest’anno.

Emanuele Mandelli

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