E’ quindi finalmente in libreria, edita da Epika, “Onda Irregolare”, la nuova attesissima raccolta di poesie firmata da Angelo Gasparini, poeta romantico cremasco. Con Angelo, tra le altre cose reduce dal successo strepitoso ottenuto dal suo romanzo “Se chiami la notte” e, soprattutto, sposino novello (complimenti a lui e alla splendida moglie Valentina Pepe) abbiamo scambiato due parole.

Tra l’altro, venerdì prossimo 14 ottobre, a partire dalle ore 18, al Barcelona Cafè di Crema, vale a dire alla corte di Marco Pistone, acuto Artista del Bancone, Angelo Gasparini presenterà nella sua città, la sua travolgente raccolta poetica.

Il significato intimo, elaborato del tuo titolo “Onda Irregolare”?

Vi è mai capitato di essere in spiaggia, o meglio, in riva al mare e un’onda, all’improvviso, vi sorprende travolgendovi? A me sì e questo è anche il significato che voglio dare alla mia raccolta poetica che va appunto intesa come un’onda che avvolge e travolge, in positivo o in negativo, tutto.

Ma Scrivere poesie nel 2016 che senso ha, non è una nobile arte anacronistica?

Serve, o meglio, aiuta a guardare, capendola, la realtà con occhi diversi che … insegnano come si guarda.

Hai in cantiere altri progetti letterari?

Innanzitutto sarò in tour per promuovere “Onda Irregolare”, poi conto di finire il mio secondo romanzo, una storia a cui sto lavorando.

Come il precedente sarà ancora ambientato a Crema e nel Cremasco?

Top secret, per il momento, i contenuti, ci sto lavorando assai.

Ti ritieni più poeta o scrittore?

Sono semplicemente uno che scrive e che prova, in particolare attraverso la scrittura in versi, ecco a far riscoprire il gusto costruttivo di riflettere, sull’oggi, leggendo poesie.

Il tuo vino preferito?

Rosso San Leonardo, Prosecco e Crémant Rosè. Il Prosecco consiglio di azzardarlo accostandolo ai Tortelli Cremaschi o alla Gnocca Cremasca del buon Antonio Bonetti. E se non lo avete ancora fatto provate il Moscow Mule di Marco Pistone.  

La scrittura in questo senso va a braccetto con l’enogastronomia che sperimentare è anche essere, vivere.

In “Onda Irregolare” le tue liriche portano ancora una volta in giro la realtà autoctona cremasca e quella pugliese, anzi, salentina che frequenti grazie a tua moglie?

In un certo senso sì e non ho dimenticato Parma dove vivo e lavoro.

E … da poeta romantico impegnato, fuori dagli schemi e frizzante come vedi Crema, aristocratica capitale del Granducato del Tortello?

La vedo una cittadina forse ancor più chiusa, ma in particolare mi pare un’eterna incompiuta quasi fosse una donna fatale e tremendamente bella che avrebbe potuto fare cose straordinarie ma alla fine, troppo piena di sé, di strada, alla faccia delle premesse, affidandosi a uomini leggeri, beh ne ha fatta pochina.

Nelle tue poesie la donna riveste un ruolo pesante assai…

Guai se fosse il contrario, l’importante, badate bene e fate attenzione è dare il giusto risalto alle vere Donne intese come tali e con l’iniziale maiuscola.

Purtroppo però, ultimamente in giro ahimè vedo tante femmine e poche Donne. 

Stefano Mauri

 

 

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