A metà ottobre Scrp ha recapitato ai Comuni la documentazione sulla gara di Igiene ambientale, illustrata alla conferenza dei sindaci del 12 ottobre 2016. Insieme al materiale specifico, sono state comunicate due date. La prima, il 4 novembre, per la presentazione di eventuali osservazioni «in forma scritta e dettagliata» e la seconda con l’annuncio di una convocazione della Conferenza dei sindaci deliberativa per il 25 novembre. Viene precisato che «i documenti sono consultabili presso la segreteria di Scrp in orario d’ufficio» e che «il Rup è a disposizione per chiarimenti ed approfondimenti». Nulla da dire. Informazione encomiabile. Ma nulla da dire anche sul contenuto che non sposta di una virgola il problema di fondo, cioè il peccato originale di questa gara: la parziale informazione ricevuta dai sindaci e le relative contraddizioni emerse nei mesi scorsi, che è pleonastico qui ricordare. Carenza di informazione che, in ultima analisi, si sostanzia nella mancata indicazione della base d’asta sia complessiva, sia parziale per ogni comune. Carenza confermata alle 9,20 del 3 novembre dal Rup il quale a una domanda specifica sulla cifra complessiva presente nei documenti consultati in sede ha risposto che tale cifra non corrispondeva alla base d’asta, ma avrebbe subito modifiche e che, comunque, la disaggregazione è molto complessa.
Dopo due anni dall’inizio dell’iter della gara, a una manciata di giorni dall’appuntamento deliberativo, non conoscere l’importo complessivo e preciso della base d’asta e quello dei singoli comuni non può che lasciare oggettivamente perplessi, senza per questo essere polemici. E’ una semplice e amara constatazione.
Scrp spiega che la gara riguarda tutti i comuni e, quindi, non si possono disaggregare i dati. Sottolinea che, comunque, la base d’asta complessiva è pari o inferiore a quella complessiva attualmente in essere. Scrp ammette che qualche comune pagherà di più e qualcuno di meno. Conseguenza: alcuni Sindaci dovranno rivedere la Tari in rialzo, altri, i più fortunati, in ribasso.
Due le domande che viene da porre. Perché il sindaco del comune vattelappesca dovrebbe acquisire al buio un servizio che potrebbe avere un prezzo superiore a quello che lo stesso comune sborsa a tutt’oggi? Con che criterio vengono scelti i donatori di sangue e con quali i beneficiari?
E, per cortesia, non si venga a parlare, di mancanza di solidarietà tra comuni e di unità di territorio, giustificazioni nobili, ma nel caso specifico solo alibi per chi ne trae vantaggi. La solidarietà è altra cosa e non si dimostra con un contratto per l’appalto di igiene urbana. Un dato è certo: verranno penalizzati i comuni virtuosi che in passato avevano strappato condizioni più favorevoli nei contratti di raccolta e smaltimento dei rifiuti con Linea Gestioni. E premiati gli altri.
Uno degli allegati inviati da Scrp riguarda quesiti frequenti con relative risposte. Per i frequentatori di internet, le Faq (Frequently Asked Questions) con relative risposte.
Primo quesito: quanto devo prevedere nel Bilancio 2017, visto che non ho elementi economici? Risposta: Al momento va stanziata la medesima somma del 2016. L’importo preciso potrà essere definito a valle della gara, all’interno del progetto esecutivo dei servizi, predisposto dal Gestore. Il Progetto conterrà le integrazioni e migliorie proposte dal Gestore al capitolato tecnico posto a base di gara. Il Progetto esecutivo del servizio costituirà allegato e parte integrante del contratto stipulato da ciascun comune”.
Cosa significa a valle della gara? All’assegnazione della gara? Verrà reso noto, attraverso i verbali di gara, solo il valore complessivo (relativo a tutti i comuni), cioè il valore totale o ci saranno anche i dati disaggregati per ogni singolo comune? E il consiglio comunale approverà un bilancio senza una cifra precisa? Se qualche consigliere chiede precisazioni? Verrà Scrp a fornirle?
Sul Torrazzo di sabato 22 ottobre 2016, Pietro Moro, presidente di Scrp ha dichiarato «E’ la procedura del dialogo competitivo che comporta che fin tanto che non è partita la lettera di invito ai soggetti interessati, gli atti che rivelano informazioni che possano dare vantaggio a uno dei concorrenti, devono restare riservati».
L’articolo 64 del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs n. 50/2016) non contiene alcun divieto di indicazione dei prezzi, almeno quelli iniziali. Il comma 5° dell’articolo 64 stabilisce che: «Nella fase del dialogo (le stazioni appaltanti) possono discutere con i partecipanti selezionati tutti gli aspetti dell’appalto». Tutti gli aspetti, Quindi, anche il prezzo. Ora, come si fa a discutere anche il prezzo, ovviamente correlato alle soluzioni presentate, se non si parte da un punto iniziale? Se non esiste un punto iniziale, come si fa a dire che si risparmierà?
E veniamo alla trasparenza oggi tanto di moda e che, se non impedita da precise norme, deve emergere in modo incontrastato. Orbene, la trasparenza nella nuova versione del comma 1°, dell’articolo 1, del D.Lgs n. 33/2013 (a seguito delle modificazioni introdotte dal D.Lgs n. 97/2016), è intesa come: «accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche».
Scrp spieghi come un sindaco possa decidere se l’appalto tutela il proprio Comune oppure no, se non conosce l’importo della basa d’asta?
Nella documentazione inviata ci sono allegati su tutto quanto riguarda i servizi di Crema e non gli altri comuni. Qual è la ragione di tali documenti? Perché i servizi connessi (pulizia cigli stradali; diserbo strada; neve ed altro) sono previsti solo per Crema? E’ un progetto in tal senso, solo per Crema ed approvato da tutti i comuni? Gli altri comuni sono figli di un Dio minore? Una curiosità. Se più comuni il 25 novembre decidessero di non proseguire la gara, come verrà rimodulata la base d’asta complessiva se è impossibile, come afferma Scrp, disaggregare le basi d’asta dei singoli comuni? Dopo avere visto i documenti in Scrp, si potrebbe continuare nelle osservazioni. Non c’è fretta. Omnia tempus habent.
Davide Bettinelli, sindaco di Chieve
Luca Cristiani sindaco di Casaletto di Sopra
Antonio Grassi sindaco di Casale Cremasco Vidolasco
Gabriele Gallina, sindaco di Soncino
Nicola Marani, sindaco di Salvirola
Paolo Palladini, sindaco di Vailate
Attilio Polla, sindaco di Romanengo
Ernestino Sassi sindaco di Ricengo