Da qualche anno, da quando cioè i vini firmati dalla cantina Fina (www.cantinefina.it) sul mercato, a modo loro, aprendo scenari d’avanguardia spiccano a vari livelli, ecco l’enologia siciliana di Marsala, per certi versi non è più la stessa. E più lo sarà. Espressione tipica e particolare della Sicilia, il Nero d’Avola, a ragione è considerato il principe dei vitigni siculi. E … beh, in contrada Bausa, vale a dire nel quartier generale della famiglia Fina, queste uve (ribadiamo 100% Nero d’Avola), vendemmiate a settembre, dopo la fermentazione in acciaio e un affinamento di circa sei mesi in botti ad hoc, una volta imbottigliate regalano emozioni sensualintriganti tutte da gustare e, perché no, riassaporare.

Le caratteristiche vista olfattive? Colore rosso rubino intenso dai riflessi violacei, aroma vario, variegato complesso e ricco con sfumature di prugna secca, ciliegie, more, ribes e lampone; su tutti, educati e gentili trionfano profumi inebrianti (il giusto senza esagerare) di frutti di bosco. In bocca? Semplicemente, all’assaggio, il Fina Nero d’Avola Terre Siciliane Igp è ricchissimo, ampio, vellutato, strutturato, persistente dal tannino incisivo, ma decisamente garbato.

Cosa accompagnare a questo nobile rosso meridionale che sa di mare, aromi siciliani e sole? Pasta e fagioli, pastasciutta al ragù, formaggi mediamente stagionati e carni rosse trionfano col Nero d’Avola made in Fina, ma pure da solo, degustato come aperitivo o per fissare il momento, l’incanto (attenzione: può far sognare e creare sana dipendenza) è … garantito. Degustare per credere!

Stefano Mauri

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