Il MCL del territorio sostiene convintamente la posizione ufficiale del movimento diffusa nelle scorse settimane dal presidente generale Carlo Costalli per invitare aderenti e sostenitori a votare NO alla prossima consultazione referendaria di domenica 04 dicembre 2016. E’ chiaramente un NO non da conservatori dello status quo ma bensì di autentici riformisti e riformatori che vogliono difendere la sovranità del popolo contro le èlite accentratrici e un NO che sia inoltre la base per un diverso metodo di costruzione di un percorso di riforma della costituzione molto più partecipato e ampio, non solo lasciato nelle mani dell’esecutivo. Non ci sembra corretta la tesi di chi sostiene che tra il fare e il non fare è sempre meglio la prima ipotesi senza entrare nel contenuto di quello che si fa e di come lo si porta a termine.
Riteniamo inoltre che quando si mette mano ad un tema di così grande portata e rilevanza , oltre all’analisi dei tecnicismi giuridici , non si debba prescindere dal capire l’idea di democrazia che ci sta dietro , un’ idea di democrazia che , l’altissimo tasso di centralismo e decisionismo della riforma Renzi-Boschi che verrà sottoposta al giudizio degli italiani , sembra ulteriormente svuotare di efficacia anche in rapporto alle due grandi tematiche della partecipazione e della rappresentanza.
Come ci ha suggerito la Chiesa italiana nei giorni scorsi con le parole del presidente della Cei Card. Angelo Bagnasco e del segretario della Cei Mons.Nunzio Galantino che invitavano entrambi ad informarsi bene sul quesito referendario per le durature conseguenze e la posta in gioco per tutto il paese e quindi a non “votare di pancia” ma dietro un’ attenta analisi e riflessione , riteniamo che le concezioni di persona , società , sussidiarietà e soprattutto bene comune che sottendono a questa riforma costituzionale vogliano portare ad una realtà dove l’ulteriore disintermediazione tra il potere centrale e il popolo possa rendere quest’ultimo facilmente gestibile e condizionabile , insomma una “massa” privata di ogni punto di riferimento stabile , anche in relazione a quelli che sono i valori cardine del nostro agire. E’ facilmente da mettere in conto che se passasse il si al referendum, che vedrebbe uno dei due rami del parlamento trasformato in una sorta di dopolavoro e quindi con un parlamento di fatto monocamerale e controllato da un solo partito, si creerebbe un’ulteriore difficoltà ad arginare leggi che andrebbero sempre più contro la nostra identità cristiana, la nostra cultura , il nostro essere, i nostri valori : insomma la nostra storia di popolo ! Il governo potrà avere il potere assoluto di smantellare ogni legge basata sul diritto etico e naturale , senza dover tenere conto del necessario dibattimento politico e sociale : ed è su questo che dobbiamo portare tutti ad un ulteriore e attenta analisi in questi giorni che ci separano dalla giornata referendaria.
Il nostro NO quindi come persone che edificano quotidianamente lo sviluppo dell’Italia e del territorio facendo famiglia e vivendo con consapevolezza sulla frontiera del lavoro è forte e chiaro. Riteniamo che la costituzione italiana vada cambiata ma non con questa riforma pasticciata che non ci piace nè nel metodo di come è stata proposta nè nei suoi contenuti.
Michele Fusari ( presidente MCL del territorio )