E niente la psicosi da Referendum e brogli colpisce anche i cremaschi (e cremonesi) celebri. A sto giro abbiamo oscurato i nomi, ma ovvimente abbiamo tutti gli screenshot, sappiatelo, anche perchè alcuni hanno poi rimosso i post. Come in un storia umoristica ci sono il politico cremasco celebre, il giornalista cremasco celebre, il giovane “opinionista” semi celebre e pure un sindaco (cremonese in sto caso).
Ieri poco prima della apertura delle urne il politico cremasco celebre condivide un post di Liberogiornale (un sito di quelli statirici e bufalari, solo se leggete bene le righe in piccolo sul fondo della pagina) che dice: Attenzione, ultima ora arrestate 35 persone, trovate milioni di schede prevotate. Mosso da pietas lo avverto, “ah l’avevo visto condiviso da un amico” e lo cancella. Ma vi pare che se scoppiasse un casino così a poche ore dall’apertura dei seggi si votasse senza i militari per strada?
Oggi poi a seguito del post che riporta che Piero Pelù a Firenze ha provato a cancellare il segno della matita copiativa, cancellandolo in parte dalle foto (visto che comunque il segno si vede) e dopo aver fatto mettere a verbale la cosa un noto giornalista cremasco condivide l’articolo con la frase: “attenzione provate tutti a vedere se la matita è indelebile“. Poco dopo lo rimuove. Anche se per caso fosse una matita non copiativa direi che un segno di cancellatura sulla scheda la sbaverebbe tutta. E con gli osservatori di entrambe gli schieramenti ai seggi credo sarebbe dura far passare un voto cancellato e rifatto.
Poco dopio un sindaco di un paese cremonese posta su Facebook: “la bufala delle matite cancellabili non è una bufala, si cancellano veramente. Abbiamo appena provato. Gia informata la prefettura, gia avvertiti altri sindaci“. Vuol dire che i sindaci in provincia stanno andando seggio per seggio con la gomma da cancellare?
Per finire un giovane “opinionista” che evidentemente non conosce le leggi italiane condivide questo post: “portate le vostre penne al seggio, #consigliopersonale“, spero per lui che non abbia ancora facoltà di voto.
Emanuele Mandelli