Il movimento giovani padani del Cremasco commenta con soddisfazione l’esito del referendum sulla riforma costituzionale. Il MGP è stato il gruppo giovanile più attivo e impegnato in questa campagna referendaria con banchetti informativi, volantinaggi, dibattiti e serate di confronto, un lavoro importante e incisivo per spiegare le ragioni del NO.
“Ci tengo a ringraziare ogni giovane che, con fatica e con passione, ha contribuito a questo risultato storico per il nostro territorio” – commenta Daniel Bressan, coordinatore provinciale dei Giovani Padani – “il dato politico che emerge da questo appuntamento è inequivocabile: la Lombardia e il Cremasco non vogliono essere privati di autonomia e vogliono poter scegliere da chi essere rappresentati.”
“L’elemento statistico più interessante e che ci deve rendere orgogliosi è quello riguardante i giovani sia dal punto di vista dell’affluenza sia per quanto riguarda l’espressione di voto” – continua Bressan – “Dopo molte votazioni, i giovani lombardi e cremaschi sono ritornati a votare in gran numero e, secondo i recenti dati, è stato proprio il voto dei giovani under 35 a trainare il NO. Secondo le statistiche l’81% dei giovani nella fascia 18-34 anni ha espresso voto contrario alla riforma Renzi-Boschi.”
Conclude Bressan: “Questi dati ci danno ulteriore fiducia e ci incoraggiano a continuare l’opera di coinvolgimento delle nuove generazioni. I giovani hanno cassato una riforma centralista ed autoritaria ma ora consegnano al fronte del NO l’onere di costruire un’alternativa, un’alternativa che noi giovani padani riteniamo fondata sul federalismo e sul concetto di politica partecipata. La campagna referendaria ci ha mostrato come, entrando nel merito delle nostre posizioni, è ancora possibile avvicinare con entusiasmo i giovani alla politica. Come movimento giovanile ma soprattutto come giovani cittadini riteniamo che il contributo delle nuove generazioni sia determinate per cambiare questo paese. La direzione del cambiamento i giovani lombardi e cremaschi l’hanno espressa chiaramente: più poteri ai territori e trasparenza nella scelta della classe politica!”.