Sono le 8. E’ il mattino di Natale. Non so che tempo c’è fuori oggi adesso controllo. Nevica? C’è il sole? Non importa. Dopo l’introduzione un po’ irriverente e un po’ seria di ieri sera a mezzanotte inizia il tradizionale speciale natalizio di Sussurrandom. Per il quarto anno di fila per una giornata niente notizie (oddio qualcuna di stampo natalizio), niente polemiche e niente politica. Poi per una settimana andremo a passo ridotto in vista del Capodanno, dei tradizionali SussurAwards e degli auguri di fine anno. Dal 26 al 30 saranno pagelle e qualche piccolezza.

Ma intanto pensiamo a oggi. E’ stato un anno bello ma pesante per me. Avevo pensato di non fare questo speciale e di chiudere per qualche giorno e basta. Ma poi è venuto da se, con un sacco di soprese come al solito. Anche quest’anno allora ci sono i racconti a tema, gli auguri degli amici del sito, le cose allegre e ironiche. Il piatto forte a mezzogiorno con un bel regalo che Sussurrandom vi fa, grazie a Madama Lucrezia. Il calendario del 2017, nel nostro stile ovviamente, ironico e con i personaggi del territorio sbeffeggiati.

Ma a Natale come sempre il sito recupera anche il suo spirito primario, con le firme di quelli che animarono i primi mesi del blog e la leggerezza cazzara che forsa un pochetto abbiamo perso. Oggi le uscite saranno davvero tante. Più di 20. Quindi passate spesso a dare un occhiata per non perdervi qualcosa.

Dicevamo delle notizie del territorio. In giornata noi ci faremo un tradizionale giro al Presepe dei Sabbioni, che è diciamo un po’ il simbolo del Natale cremasco. Ha aperto ieri sera dopo la messa di mezzanotte e rimarrà aperto fino a fine gennaio. Da 25 anni è il simbolo del Natale da noi. Un grande villaggio a grandezza naturale che ospita oltre 300 statue e che riproduce quello che un cremasco vedrebbe se potesse entrare in una macchina del tempo e potesse catapultarsi nella Crema degli anni ’40. Una installazione che da oltre 25 anni attira a Crema migliaia di visitatori a partire dalla notte della Vigilia di Natale. Una manifestazione che da anni ha assunto un valore antropologico. Con le scolaresche che visitano gli oltre 3 mila metri quadrati del presepe per studiare l’evoluzione sociale del nord Italia. Un evoluzione che è costante e sempre più precisa a partire dal 1989, anno in cui Giovanni Alghisio e il nucleo fondante del presepe parteciparono al concorso per presepi organizzato dalla parrocchia creando il cuore di quello che sarebbe diventato il villaggio che si trova in via Caprotti.

Da allora un’evoluzione costante che ha visto la creazione ogni anno di nuovi scenari, il restauro delle prime statue, la messa a norma degli impianti, l’acquisizione del terreno su cui il presepe sorge e da ultimo la nascita dell’associazione che cura il presepe, arrivata nel 2009, all’indomani della scomparsa del fondatore Giovanni Alghisio avvenuta il 28 gennaio del 2009. Ma cosa troveremo anche quest’anno nel presepe? Decine di situazioni tra cui: la stazione, il circo, la bottega del falegname, la drogheria, il mercato, le case dei contadini, li chiostro dei francescani, la chiesetta dei frati, Marcellino pane e vino, l’orfanotrofio e l’asilo, il telaio per la tessitura, l’organo, l’osteria, il ciabattino, il fabbro, il maniscalco, lo zingaro con l’orso, il sarto, la scuola elementare e la fonderia di campane e ovviamente le novità del 2016 che saranno svelate solo la notte dell’apertura.

Emanuele Mandelli

 

(Visited 67 times, 1 visits today)