Continuo, come tutta la comunità cremasca, a seguire con attenzione il caso di don Inzoli. Sul finire di novembre abbiamo potuto leggere con orrore le motivazioni della sentenza alla quale il condannato, attraverso i suoi legali, ha presentato ricorso: nello specifico un ricorso di primo grado. Il Pubblico Ministero (l’accusa) ad oggi non avrebbe ancora provveduto a depositare il proprio ricorso incidentale che gli consentirebbe di sostenere le proprie tesi al prossimo grado di giudizio.

Nell’attuale situazione, di fronte al giudice del prossimo processo l’unica parte a portare le proprie motivazioni ed argomentazioni sarà quella di don Inzoli e le vittime degli abusi pedofili non sarebbero ascoltate. Con il massimo rispetto per l’istituzione giudiziaria, sono certo di interpretare il sentire della gente cremasca (e non solo) dicendo che ognuno di noi si sentirebbe sollevato nell’apprendere che la presentazione del ricorso incidentale semplicemente non sia ancora avvenuta e che presto, tale ricorso, verrà depositato.

Franco Bordo

 

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