Allora i primi sei mesi del 2016: per intenderci il periodo da gennaio a giugno è da 4, mentre la seconda parte dell’annata, indubbiamente è da 8, ergo se facciamo una media, beh il 6 globale, per la Pergolettese, un pochino stiracchiato … è meritato. O No?

Praticamente, la svolta del team gialloblù è cominciata giusto sei mesi fa e coincide con l’avvento del presidente Massimiliano Marinelli dietro alla scrivania presidenziale e con quello di mister Pierpaolo Curti (9: quelli che dicono che ha un brutto carattere fanno confusione, in realtà il buon Paolino ha le palle, non è un leccaculo e, semplicemente ha carattere, ndr) in campo ad allenare l’equipe prima allenata da Alessio Tacchinardi (5 al suo secondo interregno tattico sulla panca canarina).

Con Marinelli (7) al suo fianco, Cesare Fogliazza (negli ultimi mesi la sua pagella è da 7), libero da altre incombenze, tutto concentrato sulla squadra ha messo insieme una rosa intrigante. Peccato per il Monza (i brianzoli vogliono la Lege Pro a tutti i costi) superstar, ma non imbattibile, altrimenti la Pergolettese avrebbe potuto dire la sua in chiave promozione. Mai dire mai tuttavia, certamente uno sponsor importante, oppure un altro compagno d’avventura con cui dividere onori e oneri, ammesso l’attuale management accetti o voglia una mano, alla causa gioverebbero, ma comunque Fogliazza (già nei professionisti con Pizzighettone e Pergo), la categoria superiore la conosce, ergo se la ciurma monzese mollasse la preda …

Cosa manca però sul Serio a questa Pergolettese? Il pubblico delle grandi occasioni, o meglio, del vecchio Pergocrema che fu, ma questo è un discorso complesso, complicato, ampio, diverso, già affrontato, eventualmente da riaffrontare. Forse.

Stefano Mauri

 

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