E’ iniziato il 7 febbraio e avrà termine a fine giugno il corso di italiano seconda lingua per una ventina di mamme straniere del Comune di Bagnolo Cremasco e paesi limitrofi. Per due giorni la settimana, il martedì e il venerdì, dalle 9:00 alle 11:30, presso il Centro culturale di Bagnolo Cremasco, una ventina di donne straniere partecipano alle lezioni di una docente del CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) della Provincia di Cremona, per apprendere o perfezionare la conoscenza della lingua italiana.
Le nazionalità più rappresentate sono quelle egiziana, marocchina, indiana, romena. Si tratta per lo più di mamme giunte in Italia recentemente per ricongiungimento familiare, ma talvolta anche qui residenti da anni: non hanno potuto apprendere la lingua italiana, o hanno appreso solo le parole essenziali della comunicazione, perché assorbite dalle occupazioni domestiche e impossibilitate a frequentare uno dei corsi di italiano per stranieri attuati da CPIA nella sede di Crema, in via Brescia, 23, zona San Bernardino.
Per andare incontro alle specifiche esigenze di queste persone, l’Istituto Comprensivo Rita Levi-Montalcini di Bagnolo Cremasco ha stipulato una convenzione con il CPIA di Cremona e il Comune di Bagnolo Cremasco, dove è situata la direzione dell’istituto. Il CPIA, oltre a garantire l’insegnamento della lingua italiana da parte di una docente qualificata, offre alle corsiste l’assistenza ai figli in età prescolare. L’assessore alla cultura del Comune di Bagnolo Cremasco, Giuliana Samele, ha collaborato attivamente con l’istituto comprensivo e con il CPIA per fornire un locale attrezzato: la Sala Patroni, presso il Centro Culturale, in Piazza Roma n° 3. L’I.C. si è invece occupato della diffusione dell’iniziativa e della raccolta delle iscrizioni, coadiuvato dal Centro di Ascolto della Parrocchia.
Le recenti normative sulla immigrazione chiede infatti alle istituzioni scolastiche – e non solo ai CPIA – di avere un’attenzione particolare alla formazione linguistica degli adulti con origini migratorie. In particolare il Vademecum “Diversi da chi?”, emanato dall’ Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura del Miur suggerisce di attivare opportunità di apprendimento dell’italiano per i genitori di origine straniera, con particolare attenzione alle madri che non lavorano e hanno minori occasioni di socialità. Il Progetto è finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, istituito dall’Unione Europea con Regolamento N. 516/2014. La dotazione finanziaria del fondo è costituita da un contributo comunitario, cui si aggiunge un cofinanziamento nazionale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Al termine del percorso formativo, le corsiste potranno sottoporsi ad un test finale per ottenere un certificato di conoscenza della lingua italiana, ma soprattutto potranno meglio inserirsi nella vita sociale del Paese.