Davide Simonetta, musicista, compositore, arrangiatore, produttore, paroliere, cantante e autore, lodigiano di nascita, ma cremasco a tutti gli effetti, ex voce della band Caponord è tra gli autori, insieme a Luca Chiaravalli e Giulia Anania della canzone Fatti bella per te, interpretata da Paola Turci. Pezzo questo, davvero bello e classificatosi al quinto posto al Festival di Sanremo conclusosi sabato 11 febbraio e, che la cantautrice romana (ma milanese d’adozione), apparsa in forma strepitosa, semplicemente ha cantato benissimo. Col buon Davide, per la cronaca oggi uno degli autori – compositori più impegnati, richiesti e gettonati d’Italia, per stilare un breve bilancio post festivaliero, al telefono abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Allora è andata bene no con Fatti bella per te?
E’ stato un successo, sono, o meglio, siamo tutti molto, molto soddisfatti del risultato, ma soprattutto della prestazione di Paola Turci, cantante che letteralmente all’Ariston è stata sempre impeccabile, stupenda, elegante e strepitosa.
E magari sul podio non avrebbe sfigurato …
Questo sì, ma ripeto il risultato conseguito è ottimo, ergo guardiamo avanti motivati, galvanizzati e con fiducia.
Intanto, pure stavolta, una canzone non tanto decantata alla vigilia: Occidentalis Karma di Francesco Gabbani, tra lo stupore generale, si è imposta vincendo la mitica, leggendaria, ambita statuetta sanremese che danno solo a chi vince il Festival…
Ed io sono felice per Francesco, una sorta di antidivo moderno e per chi ha scritto la sua hit, testo impegnato, complicato, ispirato composto dopo lunga e difficile gestazione che riesce ad unire una spettacolare musicalità a parole mirate. Come e forse più di Amen, Occidentalis Karma si farà sentire e arriverà lontano. Complimenti.
Dal punto di vista musicale che Sanremo è stato?
Direi un ottimo appuntamento ben confezionato, costruito e condotto magistralmente da Carlo Conti e Maria De Filippi. Applausi agli artisti in gara,
A parte la Turci e Gabbani quali artisti ti hanno colpito maggiormente?
Michele Bravi, Fabrizio Moro, Ermal Meta, Sergio Sylvestre, Fiorella Mannoia ed Elodie sì mi sono piaciuti, ma fatemi riapplaudire nuovamente Paola Turci.
Sei nel tuo buon ritiro lavorativo e creativo di Bagnolo Cremasco in questi giorni?
Risposta affermativa dato che devo ultimare il nuovo atteso album di Marco Carta e devo finire una nuova canzone per l’ultimissimo lavoro, ormai quasi confezionato, della Turci.
Nota a margine: Paola Turci è come il Brunello di Montalcino (vino toscano superlativo) … nel senso che evolve e migliora nel tempo. Grazie a lei l’Ariston si è caricato di bellezza con anima densa, bravura e sensualità che fa tendenza. Chapeau!
Stefano Mauri