Forse ci si aspettava qualcosina in più dall’ultimo impegno casalingo gialloblù (ancora troppi spazi vuoti ahimè allo stadio Voltini), ma fateci caso: quando Dimao Meravigliao, cioè l’attaccante (o seconda punta mobile) atipico Dimas non brilla, ecco, la squadra difficilmente, proprio come è avvenuto lo scorso weekend al Voltini contro il quotato (e più forte della Pergolettese sulla carta) Virtus Bergamo, vince o va oltre il pareggio.

Premessa doverosa: mantenere alta la guardia e la soglia d’attenzione, quando ormai il campionato l’ha vinto il Monza e l’unica fiammella accesa rimane quella dei playoff, beh non è facile. A questo bisogna poi aggiungere che probabilmente, la coperta a disposizione di mister Paolo Curti (leggi pochi cambi all’altezza in panchina) è corta, con le relative difficoltà che comporta, quindi, il non poter sempre impiegare sempre uomini al meglio della condizione.

Ciò detto, sin qui la stagione agonistica gialloblù resta al di sopra delle migliori aspettative e va soltanto applaudita, senza dimenticare che domenica, ad Olginate, i Curti Boys possono tornare a vincere.

Si è poi tenuta, presso l’Arci di Crema Nuova (via Bacchetta), laddove il grande cuore cannibale, nonché appassionato fotografo amatoriale (e ne abbiamo già parlato) Angelo Peia è di casa, la cena (col brasiliano Dimas, uomo spogliatoio alla griglia) brasilerocanarina; iniziativa questa itinerante, periodica (sostenuta dal presidentissimo Massimiliano Marinelli, personaggio stupendo) tesa a riportare in auge, la Pergolettese (a che punto sono, ammesso siano mai partite, le mosse per ripristinare il nome Pergocrema?) in città. Ebbene, l’appuntamento si è rivelato un successone: l’Arci, playoff (obiettivo massimo da vivere al meglio e mantenere) permettendo, in prospettiva derby annata 2017 – 2018 che verrà è già in fibrillazione orgasmica gialloblù. Il main sponsor Pegaso Bowiling, nella persona di Raffaele Manetti (cuore Pergo puro, bello il feeling col presidente Marinelli), si è già calato splendidamente nella parte e, appunto perché sostiene la causa sportiva cittadina: merita applausi. Bravo, il club manager Marino Bussi che è riuscito a coinvolgerlo.

Stefano Mauri

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