Lei, Mimma Aiello, era elegantissima, lievemente emozionata ma con una grinta e una simpatia naturale che ne stanno facendo un personaggio apprezzato (e temuto) trasversalmente a Crema. La lista dei rifondaroli, la lista Aiello ha alfine un nome: Cambiare si può. Programmatico, via dalle logiche di segreteria e approdo in strada tra associazioni, giovani, progetti concreti. Ieri sera, mercoledì 22 febbraio, la lista si è presentata alla città. Con le idee ben chiare, un bel simbolo disegnato da Angelo Valenzano e una rosa di nomi a cavallo tra il partito che ha dato lo spunto e la società civile.

Un albero bianco formato da due mani, delle belle foglie verdi su campo rosso (comunisti lo rimangono dai) il nome Cambiare si può e le due parole d’ordine che ne descrivono le logiche: ambiente e solidarietà. Come uno schiacciasassi la Aiello ha parlato per una decina di minuti (il suo intervento lo potete vedere QUI) snocciolando già idee concrete di programma: pannelli solari al mercato, rinascita della Consulta dei giovani, bilancio partecipato (superando a sinistra i 5 stelle).

Citando Gaber, la libertà è partecipazione (e qui chi mi conosce sa che mi vengono gli occhi a cuoricino) ha snocciolato i temi portanti: ambiente, solidarietà, cultura, giovani. Rappresentato al tavolo dalle persone scelte per presentare la lista. Gianemilio Ardigò, Rocco Albano, Elisabetta Della Torre e Simone Antonioli. Il legame col partito era rappresentato da Lucia Piloni, capogruppo uscente della travagliata esperienza degli ultimi 5 anni di rifondazione in consiglio comunale.

In sala Beppe Bettenzoli, Renato Stanghellini l’eretico che però non molla mai, il già citato Angelo Valenzano, il comandate Andrea Serena da Pianengo. Non è mancata la frecciata a Sel che la sera prima ha presentato una civica fotocopia ma senza ancora nome, simbolo, persone. Con un appello di tre paragrafi senza un programma firmato da una quarantina di persone .

Alla fine foto di rito davanti al simbolo e strette di mano. Una nota a margine. Ho seguito la conferenza stampa seduto a fianco di Ermete Aiello, ex presidente dell’ordine degli avvocati della provincia, figura storica del Pci cremasco. Scrivendo da 20 anni so benissimo chi sia. Abbiamo scambiato 4 chiacchiere sul modo di presentarsi della Aiello e a un certo punto ha ritenuto opportuno dirmi con orgoglio: “sono il papa di Mimma sa?”, cuore di padre… Ma voglio dire: Aiello (padre) ci mancherebbe che non sapevo chi era….

Emanuele Mandelli

 

 

 

 

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