Per carità: pur importante, pesante e pensante, il gruppo Suning (potente, ambiziosa e importantissima holding cinese) proprietario dell’Inter, ecco forse calcisticamente (ed esclusivamente su tale fronte) parlando avrebbe bisogno della seguente dritta: vale a dire affidare la ricostruzione a un manager italiano in grado, potenzialmente, di diventare per il sodalizio nerazzurro ciò che Gianni Marotta rappresenta per la Juve, un dirigente cioè capace, capillare, operativo, indipendente, operativo in grado di indirizzare ogni azione calcistica juventina.

Sì poiché allo stato attuale, il pur bravo Ausilio, schiacciato probabilmente eccessivamente dall’ombra di Kia (super consulente, o meglio, businessman ed imprenditore di football), da solo potrebbe non bastare, mentre affiancato a un personaggio tipo, solo per fare un nome, Baldini, beh allora saprebbe stupire no? Tra l’altro qualora arrivasse sul serio un top manager allora questi avrebbe, of course … carta bianca di e per coinvolgere, nel suo progetto il proprio uomo mercato di riferimento.

Per carità ognuno è libero di agire come meglio crede, ci mancherebbe, ma più che pensare al successore di Pioli (mister pratico che ha salvato l’Inter in questa strana annata calcistica), figura comunque sostituibile, ma eventualmente solo dopo aver individuato il direttore generale del domani, l’urgenza dovrebbe appunto essere  quella di individuare il Direttore d’Azienda (o chiamatelo come vi pare) cui affidare le chiavi dell’intera macchina organizzatrice nerazzurra.

Ah, dato che Stefano Pioli praticamente è il nuovo tecnico della Fiorentina, l’Inter aspettando le risposte dei tre sogni proibiti Mourinho, Conte e Simeone, alla fine si concentrerà su Jardim, attuale coach del Monaco. Scommettiamo?

Stefano Mauri

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