Per l’Italia anche oggi arrivano notizie di un Paese che sprofonda lentamente nel baratro. I precursoni furono Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch: ovvero le agenzie di rating internazionale che hanno preso abitudine a declassarci ad ogni giro. Il popolo italiano fini ad oggi sembrare reggere con ottimismo, detto anche “completo disinteresse” queste etichettature straniere al ribasso.

Insomma del BBB+ è interessato solo a Monti, al figlio raccomandato di Monti e a pochi altri, considerando che pure il clan Berlusconi negli ultimi mesi ha avuto ben più cupi pensieri.
Ma il declassamento, quello vero, quello che fa male e fa riflettere, arriva dritto dritto da Cupertino, California: la mela più desiderata al mondo ha comunicato che i nuovi iPhone arriveranno in Italia solo a dicembre e non tra dieci giorni come in Francia, USA, Cina, Germania, Canada, Australia, Regno Unito, Cina, Giappone e Singapore.

Uno smacco per una popolazione che strilla alla crisi e ha una media di 1,5 cellulari in tasca ciascuno, neonati compresi. Senza contare i risvolti pratici: c’era gente che si era già messa a bivaccare con il sacco a pelo sotto il bancone dei Genius Bar per essere tra i primi a  toccare il nuovo tasto home con riconoscimento delle impronte digitali e che adesso dovrà aspettare il cenone della vigilia per mostrare a parenti e amici che nemmeno gli “indici” (intesi come dita) di CSI Miami riuscirebbero a violare il loro melafonino.

C’era gente poi (una a caso) che si era risolta il regalo della Cresima del secondogenito con il nuovo iPhone 5C colorato e che invece si trova a dover ricominciare a cercare nel consumismo ormai disorientata. Che poi, smacco alla gloria italica a parte, il famoso iPhone economico, il 5c di cui sopra, dovrebbe costare 549 euro. Insomma economico per Apple è molto simile al “non hanno il pane, diamo loro le brioche” della indimenticata regina di Francia.

Alla fine con rassegnazione, accetteremo anche questo declassamento, anche se il pensare che a Pechino giocheranno con il 5S prima di noi, una fittarella al costato è inevitabile. Che se proprio non ce la si fa, la Francia non è così lontana e se contiamo che là, il melafonino costa pure 30 euro di meno (il perchè non è dato sapersi), un week end nella terra dei cugini si puó pure programmare.

Comunque state tranquilli, la Apple ci avrà scartato dalle teste di serie, ma la prossima estate in Brasile ci prenderemo la rivincita. Anche perchè il ranking FIFA è ancora il più caro agli italici cuori e davanti a quello Cupertino lo declassiamo noi.

Barbara Locatelli

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