Il luogo è spettrale e stupendo. Quasi nessuno lo nota, passando in auto lungo la statale 235 che porta a Lodi. In fondo è solo una cappelletta che sfugge via in un attimo. Ma se ci si ferma si rimane a bocca aperta davanti allo spettacolo. Parliamo del cimitero dei Morti delle tre bocche che ha subito un restauro conservativo terminato da un paio di anni.

Un lungo lavoro di restauro
I lavori di messa e di tinteggiatura esterna del tempietto sono stati eseguiti tra il 2008 e 2010 sostituendo la travatura lignea, risanando le mura, sostituendo le argille corrose, rifacendo le modanature e le cornici.

Una storia terribile
Ma veniamo alla storia del luogo. Originariamente intitolato alla beata Maria vergine del monte Carmelo il luogo assume la sua conformazione attuale, spettrale e affascinate, per colpa di ciò che accadde il 16 agosto del 1705. Quel giorno a Cassano d’Adda le truppe austriache e l’esercito borbonico si diedero battaglia, una battaglia aspra e terribile. Migliaia i morti.

Ventisei cavalieri
Di questi morti 26 giunsero ad Ombriano. Come? Colpa della pianura irrigua. Per un giro di collegamenti tra rogge i 26 soldati austriaci arrivarono fino a noi nelle acque della cremasca. Venti chilometri in acqua, in piena estate per giorni. Quando giunsero a Crema le salme erano in condizioni spaventose. In quella zona c’era un manufatto che tripartiva le acque della roggia per l’irrigazione dei campi, un manufatto detto delle Tre bocche.

I corpi nelle acque della Cremasca
Esso trattenne i cadaveri che vennero trovati dai cremaschi che gli diedero finalmente sepoltura nel presente sacrario mariano. A questo va aggiunta la legenda che racconta come i 26 morirono e finirono in acqua. A seguito del crollo di un finto ponte che i genieri francesi avevano costruito a mo di trappola. Quando battagliando e cavalcando il gruppo ci finì sopra crollò tutto e i cavalieri finirono in acqua.

Il ricordo dei caduti delle due guerre
Una storia che è entrata nella leggenda del quartiere cremasco facendo si che il sacrario diventasse quello dei Morti delle tre bocche. Dovrebbero essere quindi dei 26 soldati le ossa che si vedono nelle inquietanti teche all’interno del sacrario. Le pitture di scheletri danzanti non aiutano certo ad ingentilire l’atmosfera del posto che nel corso del tempo è diventato luogo deputato al ricordo dei caduti ombrianesi delle due guerre e degli ex voto dei cremaschi.

Articolo originariamente pubnblicato il 13 giugno del 2013

(Visited 1.800 times, 191 visits today)