Questa volta su Google Books abbiamo trovato un romanzo intero dedicato a storie locali. Si tratta di un romanzo del 1839 scritto da Giuseppe Racchetti dal titolo Paolo de’ Conti di Camisano – Storia tratta da antiche memorie cremasche. Racconta la storia della nobilissima famiglia cremasca dei de’ conti di Camisano estinta a Crema nel 1720. Qualche accenno storico sui conti di Camisano si trova sul sito http://amicinemicidicamisanostory.blogspot.it/
Ecco uno stralcio preso dal sito sulla storia dei conti di Camisano:
Il nome di Camisano balza d’un tratto al primo piano della nostra antica storia, quando vi presero dimora e feudo i famosi Conti di Camisano. Il primo di essi fu quel Maginfredo, figlio di Gisalberto II Conte di Bergamo, che inizio la discendenza del ramo cremasco. Questi conti, trasferitisi poi a Crema, ebbero parte così importante nelle vicende della città da fondere la loro storia con la storia di essa inseparabilmente. La brevità di queste note non ci permette di dire anche sommariamente dei principali personaggi di questa casata. Richilda dei Conti di Camisano, sorella del primo Maginfredo, andò sposa, nel 1016, al grande Bonifacio Marchese di Toscana, padre della famosa Contessa Matilde di Canossa, e portò in dote a Bonifacio il feudo di Crema e dell’isola Fulcheria: ragione per cui Matilde poté, nel 1098 farne la cessione a Cremona, dando occasione a quell’ostilità continua e vicendevole che doveva culminare con la distruzione di Crema. (1160) Richilda morì nel 1044 a Nogara (Verona) e ivi fu sepolta. Il suo elogio fu fatto da Donizione nella vita di Matilde di Canossa. Secondo Alemanio Fino appartenevano alla famiglia dei Conti di Camisano i famosi Cardinali Giovanni da Crema e Guido da Crema (che fu’ poi Pasquale III). Non è qui il posto per illustrarne le molte discusse figure, di cui si sono occupati storici e liberisti; ma è pur conveniente farne almeno un brevissimo cenno. Il Crdinale Giovanni da Crema fu uomo di primo piano nella vicenda ecclesiastica del suo tempo. Nato verso il 1060, creato cardinale da Pasquale II, ebbe incarichi di grande importanza e prestigio, specialmente come legato in Inghilterra, dove radunò sinodi e riformò chiese e monasteri. Nelle intricate questioni delle elezioni pontificie, per un certo momento aderì all’antipapa Gregorio VIII, ma poi si convertì al vero papa Vincenzo Secondo, e ricevette una affettuosa lettera da S. Bernardo, che si congratulò con lui per la sua conversione. Sul suo conto furono scritte infamanti scritte, che autorevoli storici rifiutano come frutto di odio partigiano. Restaurò dalle fondamenta e arricchì con munificenza la basilica romana di S.Grisogono, suo titolo cardinalizio, e alla sua morte, avvenuta nel 1129, volle esservi sepolto.
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