Mi è stato chiesto per quale motivo, riportando su Facebook la notizia della morte di Piero Mazzarella, abbia voluto puntualizzare il luogo della sua nascita: via Sannio, malinconica via a tu per tu con la Tecnomasio Bronw Boveri, proprio attaccata allo scalo ferroviario di Porta Romana. Da un lato la fabbrica, dall’altro un casermone popolare abitato da idiomi che sapevano di polenta e peperoncino rosso, di baccalà e pesto alla genovese, di cavolfiori bolliti e al venerdì di fango di fosso, perché si mangiava di magro.

Porta Romana è un posto come altri, dove è nata e cresciuta tanta gente, così come succede in qualsiasi angolo periferico delle città del mondo. Un posto che sa di ruggine e dove per rabbia si sputa per terra, ma quando nasce un fiorellino rachitico appare ancora più bello di quello che è, perché è colorato dello stupore dell’adolescenza e della malizia della gioventù.

Beppe Cerutti

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