Non sono mai stato amante della tecnologia, anzi ammetto di aver avuto un passato abbastanza recente anti-tecnologico. Non sono mai stato uno di quelli che si sogna l’iPhone di notte, non mi eccito a pensare all’ultimo modello di computer in vendita e le televisioni a schermi al plasma in alta definizione mi fanno venire il mal di testa. Ma ammetto di esserci cascato in pieno anche io.
Meno di un anno fa ho cambiato telefono (per necessità, non per sfizio) e per curiosità ho preso uno cellulare con Android, penso già superato da altri tre o quattro modelli visto che ho speso una cifra ancora ragionevole.
Da quasi due settimane ho comprato un computer di cui necessitavo per disporre di un programma di scrittura valido. Già, perché questi sono i primi articoli per Sussurrandom che scrivo da un PC, perché tutti gli altri sono stati prima scritti a matita su carta, poi diligentemente copiati sul cellulare e successivamente inviati in privato sul Facebook del Mandelli. Ed è proprio di questo ultimo mio acquisto che vorrei parlare.
Prima reputavo il computer come una macchina malvagia costruita appositamente per spaccarmi i nervi e programmata per testare la resistenza della mia sacca testicolare. Tutto questo dovuto ad un uso non costante del coso qui, che se continuo a scrivere computer faccio la ripetizione.
Però devo ammettere che non ho mai avuto esperienze felici con lui: durante uno stage in Latteria, sbagliando la chiusura di un programma, ho cancellato un’intera giornata di contabilità dell’ufficio giustificandomi poi: “Io l’avevo detto al professore che volevo andare nei magazzini a girare le forme di grana, ai piani alti faccio i danni!”.
A scuola ho sempre utilizzato computer che si inchiodavano ogni volta che il bidello faceva partire la fotocopiatrice nel corridoio del piano di sotto. Quanti pugni su schermi, tastiere e mouse che ho tirato a scuola…
Però prendendoci un attimo la mano, ho capito che non è una macchina così malvagia, ci stiamo conoscendo l’un l’altro e stiamo imparando ad apprezzarci. Credo che però non arriverò mai al punto di scoparmelo come i veri feticisti della teNNologia (tanto per citare Benni).
Ancora mi lancia messaggi strani, su queste Troyan che si possono prendere navigando in Internet… Io sto cercando di fargli capire che ogni tanto qualche Troyan la guarderò sui siti per gli adulti, ma non ho intenzione di portarne a casa qualcuna. Mi immagino la scena: “Mamma ti presento Pamela, è una brava ragazza… Fa la Troyan su Internet!”.
Finalmente anche io ho capito che la tecnologia può migliorare il nostro stile di vita, ci può aiutare a fare tante cose… Ma non mollerò mai la mia convinzione che le prime due settimane ti tratta come una merda.
Pier Solzi