Corsi e ricorsi storici. Quando André Aciman decise di iniziare a scrivere quello che poi sarebbe divenuto il suo romanzo più celebre,Call me by your name (Chiamami col tuo nome è il titolo in italiano, pubblicato da Guanda come tutti i suoi libri), ad influenzarlo fu un dipinto di Claude Monet,Le Ville a Bordighera , e un episodio che gli successe durante l’infanzia, in parte raccontato anche nel primo capitolo di un altro suo libro, Variazioni su un tema originale. “Avevo otto anni e il ragazzo che era un mio amico ne aveva sedici”, ci raccontò qualche tempo fa. “Mi ero fissato su di lui, non sapevo nulla del sesso, volevo che lui fosse mio amico, ma alla fine non ci siamo mai parlati. La fissazione era già lì e l’ho sessualizzata quando ho scritto il romanzo”.
Quel libro uscì nel 2008, ha avuto un discreto successo alla sua prima uscita, ma nel 2016, quando Luca Guadagnino ha deciso di trarne l’omonimo film divenuto cult nel giro di pochissimo tempo (ha vinto il Premio Oscar per la sceneggiatura di James Ivory), quello stesso libro “ha avuto una seconda vita”, come ci ha detto più volte Aciman (chi scrive, lo conosce molto bene) tornando ad essere un bestseller ovunque. La storia tra il diciassettenne Elio e Oliver – che nel film sono Timothée Chalamet e Armie Hammer – un americano più grande di lui, lo studente del padre che soggiornerà nella loro casa di famiglia durante un’estate, ha appassionato non poche persone e da allora sono stati in molti a chiedere all’autore un sequel che – finalmente – dopo undici anni è arrivato. Si intitola Find Me, Cercami in italiano, ed esce oggi in contemporanea in tutto il mondo. Ah … particolare non indifferente: Cercami è ambientato pure a Crema, capitale del Granducato del Tortello. Vuoi vedere che anche il seguito cinematografico, progetto cui in gran segreto Guadagnino sta lavorando, beh passerà nuovamente per il Cremasco?
stefano mauri