Da quando i primi arcaici strumenti telematici connessi alla linea telefonica sono apparsi sul mercato, si è sviluppata una incredibile offerta relativa al mondo legato all’erotismo e al porno.
Erano i primi anni Ottanta del secolo scorso quando fece apparizione il Videotel, un piccolo strumento che andava collegato alla presa del telefono e che era costituito da un piccolo schermo e una tastiera.
Rispetto alle innovazioni che oggi utilizziamo, il Videotel ci fa sorridere ed è come paragonare un VIC 20 ad un iMac di nuova generazione.
Ma tant’è che la breccia si era aperta.
Per i curiosi che non conoscono la storia del Videotel, possiamo dire che questo sistema di comunicazione ebbe un notevole successo oltralpe mentre da noi non fece grande presa.
Come per tutte le cose, si trattava di spendere soldi tramite il collegamento telefonico (c’era a quei tempi la teleselezione) che venivano pagati all’interno delle bollette della Telecom che poi provvedeva ad inviare la percentuale stabilita con il gestore della linea videotel (opportunamente animata da fake che avevano il compito di intrigare gli utenti con lo scopo di fidelizzarli e di farli restare più tempo connessi).
Come anticipato, questo primitivo sistema di relazioni fu la pietra miliare di quanto avvenne dopo, ossia la creazione delle linee erotiche.
Anche in questo caso, la storia narra di lunghissimi numeri telefonici che facevano capo a società extracontinentali (vi lasciamo immaginare quanto costava un minuto di conversazione!) dove giungeva la chiamata della persona che voleva eccitarsi per telefono. Solamente che tra un rimbalzo di linea ad un altro e l’ascolto di nastri registrati che invitavano all’attesa, si spendevano migliaia di lire per non ascoltare nulla di hard fin quando, dopo un tot di minuti sprecati, finalmente si poteva udire un nastro registrato dove una voce femminile (spesso sgraziata), leggeva un banalissimo racconto erotico che inframmezzava con sospiri di piacere (sic!).
Dopo che moltissimi curiosi ed utenti vari si sono visti recapitare bollette di centinaia di migliaia di lire e la Telecom a staccare migliaia di utenze insolventi, per legge si decise di fissare ad un certo minutaggio il massimo ascolto di una telefonata.
Anche da quei primi passi al giorno d’oggi la realtà è radicalmente cambiata in meglio.
Vediamo, dunque quelle che nel corso del tempo, sono state le mutazioni delle linee erotiche.
Il bouquet delle offerte relative ai telefoni erotici copre praticamente ogni genere, gusto e tendenza che si possa nutrine nei confronti del sesso.
Le linee (indipendentemente da chi sia il gestore) si occupano di specifici temi quali: eterosessuali, gay, lesbiche, BDSM, incontri con coppie, scambi di coppia, mature, Milf, studentesse, anziane, cougart, trio, trans.
In buona sostanza non c’è nulla non preso in considerazione e questo, per soddisfare ogni tipo di utente.
I telefoni erotici vengono classificati come servizi di intrattenimento perché, in fondo in fondo, questo farebbero.
A prescindere l’immensa scelta che è possibile operare, rispetto al passato oggi la conversazione (fissata per un max di 8 minuti) non presenta più perdite di tempo e, dall’altro capo del filo a rispondere c’è una persona in carne e ossa che è pronta ad interagire con l’utente.
La possibilità di interazione reale – anche se pur sempre virtuale – è un processo fondamentale del successo dei telefoni erotici dal momento che il cliente può fare domande attendendo risposte, chiedere delle cosa per soddisfare la propria curiosità e dire quanto reputa istintivamente giusto per eccitarsi.
Ma perché un individuo compone il numero di un telefono erotico?
Senza dover scomodare la sociologia, la psicologia e la sessualità attraverso astruse elaborazioni mentali, possiamo semplicemente supporre che una persona chiama una linea hard solo per saziare il suo piacere che può essere quello di eccitarsi fisicamente, quello di riempire un vuoto che sente in se, quello di rompere una monotonia insopportabile.
Dal momento che il sesso va vissuto in maniera libera soprattutto quando lo si pratica da soli, non possiamo capire le opere di censura che da molte parti vengono attivate per reprimere un intrattenimento che non lede nessuno.
Occorre anche considerare che il mondo immaginifico appartenente alla virtualità sta conquistando spazi che neppure si sospettava esistessero e che molte nuove (vere) relazioni nascono da processi virtuali come le chat e i social. Nulla su cui stupirci si direbbe e, in effetti, coloro che appaiono più che soddisfatti sono i gestori dei telefoni erotici che si fregano le mani riempiendosi di soldi.
Cosa ci riserverà il futuro prossimo?
Linee erotiche in 3D dove ologrammi virtuali ci accompagneranno nel percorso verso il piacere? Oppure la famosa macchina del sesso di cui magistralmente parlava Woody Allen ne ‘Il Dormiglione’ girato nei lontani anni Settanta?
Per il momento c’è chi si accontenta di parlare con una operatrice sognano che, dall’altra parte del telefono, ci sia qualche pornostar pronta a concedersi in maniera esclusiva per l’altrui piacere.
Sesso docet!
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