L’utilizzo di termini angloamericani ebbe la sua prima significativa espansione sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso, anche se in qualche occasione prevalevano le connotazioni negative. Al centro del fenomeno vi erano i giovani e i luoghi di ritrovo da loro frequentati, vale a dire quei locali pubblici che disponevano di sofisticati e accattivanti strumenti d’intrattenimento quali il grammofono automatico a gettoni e il biliardino elettrico. Entrambi esercitavano una diabolica attrazione, in particolare verso quella fascia post adolescenziale meglio conosciuta come bulletti di periferia, romantici e maneschi allo stesso tempo. Fu quello il periodo in cui ci si rese conto, soprattutto all’interno delle famiglie per bene, che il ricorso agli inglesismi risultava assai più efficace che non le arabescature italiche.
Ne scaturì questa singolare equazione, ben compresa anche da mia madre: juke box + flipper [variante tilt] = teddy boys.
Amen.
P.Odalico