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Uno degli aspetti più importanti che rientrano nell’attività di un addetto stampa è quello del monitoraggio della brand reputation. Dopo tutto l’impegno per dare alla propria attività una voce unica e distinta, un’identità chiara e riconosciuta, bisogna costantemente monitorare come questa identità viene recepita all’esterno.

Si tratta di una pratica che, con l’avvento dei social network, fa ormai parte del lavoro quotidiano di un ufficio stampa. La propria comunicazione digitale infatti può innescare delle reazioni nel pubblico, talvolta virali, che vanno controllate per quanto possibile. Bisogna poi considerare che il monitoraggio della propria presenza sui media tradizionali è sempre stato alla base di questa attività.

Prima dell’avvento del web questo lavoro di monitoring avveniva per via analogica, ovvero attraverso la lettura della carta stampata. Con l’era digitale il lavoro è divenuto molto più articolato ed esteso, ma dei nuovi tool hanno provveduto ad automatizzare alcune fasi dell’attività. In questo articolo andiamo a introdurne alcuni che fanno già parte della routine lavorativa di numerosi uffici stampa.

Monitoraggio delle citazioni sul web

Il primo aspetto da dover tenere sotto controllo è quello relativo alle citazioni che si ricevono sul web, ovvero ogni qual volta il nome del proprio business viene chiamato in causa dal pubblico sui social o in qualsivoglia articolo online. Ovviamente è fondamentale essere a conoscenza di queste citazioni per poterne valutare il tono positivo o negativo nei confronti del marchio.

Come fare a scandagliare tutto il web senza dover investire eccessive risorse allo scopo? La risposta è: impostando degli alert. Il tool più semplice ed efficace da usare, in mezzo a un vero e proprio mare magnum di soluzioni, è sicuramente Google Alert. I motivi sono 3:

  • è gratis;
  • è sviluppato dal gigante tech che gestisce il motore di ricerca più grande del mondo;
  • è semplicissimo da usare.

Tutto ciò che sarà necessario fare infatti è aprire la pagina https://www.google.com/alerts (senza dover scaricare alcun programma). Inseriamo la parola di riferimento, settiamo la ricerca a seconda delle preferenze (lingua, area geografica di riferimento, preferenze sulla ricezione della notifica…), e a questo punto riceveremo una notifica ogni qual volta ci sarà una citazione in rete relativa a quella parola.

Monitoraggio delle citazioni su carta

Altro aspetto di questa attività è quello un po’ più retrò delle citazioni su quotidiani e periodici. Succede piuttosto raramente che un business venga tirato in ballo sui giornali senza che vi sia stata una previa comunicazione tra l’ufficio stampa e l’autore dell’articolo, ma certamente dipende dai casi.

Ad ogni modo, la soluzione più semplice per tenere sotto controllo anche le colonne dei quotidiani è quello di affidarsi ad un servizio di rassegna stampa che abbia accesso alle versioni pdf dei cartacei, e quindi possa verificare le citazioni alla stessa maniera di un alert digitale, automatizzando le attività di brand monitoring, un vero e proprio gestionale dei propri abbonamenti editoriali che effettua anche questo check delle parole interessate sulle versioni digitali di riviste e quotidiani.

Monitoraggio dei link in entrata

Infine, bisognerebbe tenere in considerazione anche i link in entrata da siti terzi. Questi non sono solo citazioni ma veri e propri portali che da un altro sito approdano al nostro, che quindi non hanno solo un valore di tipo semantico ma agiscono anche sulla SEO del nostro sito internet.

La SEO infatti è l’attività attraverso la quale si cerca di posizionare al meglio il proprio sito internet sui motori di ricerca per le query a cui siamo maggiormente interessati. Normalmente maggiori sono i link in entrata e migliore è il posizionamento visto che il nostro sito acquisisce così una sorta di autorevolezza. Questo però a patto che i link provengano da fonti ritenute affidabili. Per verificare quindi la quantità di questi link in entrata e la qualità di queste connessioni la miglior soluzione è l’utilizzo combinato di Google Analytics e Majestic SEO: il primo per verificare la quantità di questi link e il traffico che proviene da essi, il secondo per verificare la bontà dei collegamenti ipertestuali.

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