Ai miei tempi succedeva: di fronte al miracolo della televisione in bianco e nero c’era gente che non mollava il pallino fino alla fine e io sono stato tra quelli: il logo a spirale che si muoveva sulle note dell’inno di Mameli e poi, ploffétà: fine delle trasmissioni. Tempi eroici che segnarono una generazione.

Oggi, chi utilizza il computer la sa benissimo. Quando si chiude una sessione di lavoro vi è un passaggio obbligatorio: arresta il sistema. È una frase che a un vecchio sovversivo come me gli suona un “tantinello” simpatica, anche se con un po’ di magone: “Arresta il sistema”, magari cazzo! Per il resto, poi, il colapasta elettronico se ne va per gli affari suoi per raccontarti che cosa sta facendo per “arrestare il sistema”. Con il computer c’è un passaggio in più, al quale affido le mie residue speranze rivoluzionarie: “Arresto del sistema in corso.”

Se sullo schermo del Pc mi apparisse la scritta “fine delle trasmissioni”, ebbene sì, ne sarei deluso.

P.Odalico

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