Sono “single” per una serie di circostanze che, se si potessero processare le intenzioni, mi vedrebbero inevitabilmente condannato all’ergastolo. Ma non è di questo che voglio parlare, bensì di quella condizione di soggezione in cui ci hanno ficcato le nostre mamme, le nostre zie e nonne, le sorelle, le mogli e pur anche le amanti! Non hanno mai smesso di sbatterci sul muso la frase fatidica: “In casa sapete fare un cazzo.”
A chi?!
Chi ha introdotto i “quattro salti in padella”? Loro, le femmine. E chi, invece, combatte ancora per mantenere il gusto “delle cose buone dal mondo”? Noi, i “singles”, che piuttosto di arrenderci di fronte a un surgelato o a una zuppa in scatola, facciamo soffrire i fornelli fino all’esasperazione, rendendoli consapevoli che “quattro spaghi” rappresentano un questione di principio.
Noi abbiamo introdotto la razionalizzazione nei lavori domestici. La stiratura, per esempio. Voglio proprio vedere quante sono le “perfettine” che stirano i lenzuoli per il letto oppure la propria personale biancheria intima. Cose che servono per la notte. Se va bene, dei primi non gliene frega un cazzo a nessuno che siano stirati e in quanto ai secondi, servono soltanto per qui pochi attimi che passano tra il “Rosina dammela” al “Marietto sei proprio un cavallante.”
Vogliamo parlare del pavimento? Parliamone. Se hai le piastrelle in graniglia, le vezzeggi con una passata di scopa (ovviamente di quelle che ti raccolgono anche le cicche al piano di sotto) e poi, a fine settimana, le strapazzi con una tirata di stracci e acqua calda evitando, possibilmente, di ritrovarsi rinchiusi in un angolo in attesa che il pavimento si asciughi.
Insomma, non so se mi sono spiegato. Quelle lì a noi non hanno proprio niente da insegnarci.
Poi però ti sorridono, e ci ritroviamo in casa con delle tendine che non ci piacciano proprio per niente!
Beppe Cerutti