Correva l’anno 2000 era tempo di Disfida tra il Tortello Cremasco e quello Mantovano in quel di Mantova e Beppe Severgnini, giornalista, scrittore, anchorman, regista, opinionista, Blogger e interista, beh per fissare il momento ideò quanto segue …

 

Alla vigilia del Duello del Tortello dell’11 novembre, che vedrà Mantova e Crema sfidarsi all’ultimo ripieno sulle sponde del Mincio, il cremasco Beppe Severgnini ha scritto questo Dialogo Platonico del Tortello, che immagina l’esito della contesa (ma ha l’aria di essere partigiano).

TORTELLO DI ZUCCA C’eri anche tu accanto agli altri, nel giorno il cui il vetusto Tortello di Zucca venne sfidato dal vigoroso Tortello Cremasco, o l’hai sentito raccontare da qualcun altro?

TORTELLO DOLCE C’ero proprio anch’io, quel giorno, o figlio di una cucurbitacea minore!

TORTELLO DI ZUCCA Ah, sì? E che disse, che parole, prima di essere battuto? Io lo sentirei raccontare volentieri. Sai, tra noi gente di qui, nessuno frequenta più la città, di questi tempi. E nessuno è arrivato da laggiù da un bel pezzo, una persona in grado di darci notizie precise su queste cose.

TORTELLO DOLCE Dunque, non avete saputo neppure come si è svolta la disfida?

TORTELLO DI ZUCCA Questo sì. Qualche informazione è giunta. Ci risulta che il nostro il nostro fratello di zucca sia stato valoroso, e abbia affrontato la sconfitta con coraggio. Ma quale errore! Sfidare il poderoso tortello dolce è stata la sua fine.

TORTELLO DOLCE La sua fine: già, la sua fine.

TORTELLO DI ZUCCA Dimmi ancora. Parole pronunciate, gesti: quali furono? E chi stava accanto a lui? O le autorità mantovane non lasciavano assistere, e cadeva da solo, senza cari intorno?

TORTELLO DOLCE No, no: un gruppo c’era, e numeroso. Ma àrmati di coraggio, e cerca di immaginare, amico mio. Non è facile scendere in campo armati di sola zucca contro una squisitezza piena di cedro candito, uvetta sultanina, grana padano, biscotto speziato e amaretto qualità “Gallina”.

TORTELLO DI ZUCCA Gallina?

TORTELLO DOLCE Sì, altro amaretto non si usa, nelle terre sul Serio.

TORTELLO DI ZUCCA Serio?

TORTELLO DOLCE Serio, il fiume che attraversa Crema, e la dice lunga sul carattere della gente: lavora sul serio, parla sul serio e, quando lancia una sfida, si batte sul serio.

TORTELLO DI ZUCCA Ma la disfida non è avvenuta sul Mincio? Così, almeno, tramandano le gazzette.

TORTELLO DOLCE Mettiamola così: i dolci fratelli cremaschi, sul Mincio, si sono battuti sul serio. Forti come opliti, hanno sfondato le linee nemiche.

TORTELLO DI ZUCCA Opliti? Non se ne fa cenno, sul “Gambero Rosso”.

TORTELLO DOLCE Accadrà anche questo, o cuore di zucca! Perchè la vittoria fu grande, e gli avversari valorosi. Non è facile uscire in campo aperto, gonfi d’un ripieno tanto blando. Non è facile fuggire, quanto il nemico piomba su di te, come aquila nigra.

TORTELLO DI ZUCCA Quali inganni nei vostri nomi! Crema, tortello dolce… Avete invece il cuore duro e la lingua acuminata. Io ti ascolto, ma ancora non riesco a credere che la zucca abbia perso la battaglia. Come avrebbe potuto? I tortelli del tuo stampo contengono frammenti di mentina. Mentina! Una caramella! Mi siano testimoni gli dèi: questa è follia!

TORTELLO DOLCE Non è follia: è fantasia e coraggio. Lo stesso coraggio che ci permette di rinunciare all’uovo nella pasta. Quell’uovo che voi usate con sfrontatezza.

TORTELLO DI ZUCCA E la pasta, senza uovo, come la fate? La cucina dell’uomo ha le sue leggi.

TORTELLO DOLCE Forse. Ma la pasta a Crema la fanno le donne. Acqua a farina. Pasta matta, la chiamiamo. TORTELLO DI ZUCCA Vedi? E’ follia. E avreste vinto la disfida con quelle armi? Pasta matta! E cicuta, magari. TORTELLO DOLCE Fermati: l’amara cicuta sta in un altro dialogo, tra Echecrate e Fedone, i quali sarebbe stati contenti di sedersi con Socrate davanti a un piatto di tortelli dolci, discorrendo degli affari d’Atene. Lo ammetto, tuttavia: può sembrare stravaganza il fatto che io confessi gli ingredienti e distribuisca moniti. Ma il genio è spesso frutto di stravaganza. Dovresti ben saperlo, tu che vieni dalle terre del sommo Virgilio e del gran Gonzaga. A proposito: non vi somigliate un po’, tu e Guglielmo? Ambedue gobbetti, ancorché capaci.

TORTELLO DI ZUCCA Tu provochi, e non spieghi. Ma basta. Troppo doloroso è per me ascoltare ancora e ricordare quei fatti.

TORTELLO DOLCE Non crucciarti, o mantovano. Avete perso con valore, e credimi: la nostra contentezza era soffusa col dispiacere, insieme all’idea bruciante che di lì a pochi istanti l’amico-nemico sarebbe stato sconfitto. Eravamo tutti nelle stesse condizioni, là dentro: ora sorridenti, poi qualche lacrima. Uno si notava subito, per questo: Severgnini. Tu conosci il tipo, il carattere. Più di tutti si trovava lui in questo stato. Ma ero sconvolto anch’io. E gli altri, tutti quanti. (dal Corriere della Sera – Lombardia)

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