Mauro Moretti, Ad Ferrovie dello Stato, è uno svergognato: “Se mi tagliano lo stipendio vado via”, perché i manager vanno incentivati e motivati. Guadagna 850 mila euro all’anno, mica noccioline. Il suo omologo della Deutsche Bahn, dice, guadagna il triplo. Ovviamente dimenticando che le ferrovia tedesche funzionano mentre le nostre (soprattutto a livello periferico) fanno schifo.

Considerato il momento, la sfrontatezza dell’individuo spinge ancor più all’indignazione: se diamo un’occhiata al c.v. pubblicato sul sito ufficiale delle Fs, scopriamo così che nel corso degli anni, oltre alla carriera interna all’Azienda pubblica dei trasporti, ha ricoperto una pletora d’incarichi nazionali e internazionali pressoché “sterminata”, per ognuna dei quali (presumiamo) abbia ricevuto un “congruo” gettone.

All’indignazione generale si aggiunge anche il mio personale imbarazzo. Ha utilizzato il mio sindacato quale trampolino di lancio: “Iscritto alla Cgil dai primi anni Ottanta, ha scalato i vertici sindacali fino a diventare segretario nazionale della Filt dal 1986 al 1991.”
Personalmente non voglio che se ne vada, bensì auspico che venga retrocesso in graduatoria per qualcosa di più dignitoso: “Addetto manutentore ordinario lungo le strade ferrate.”

P.Odalico

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