Questa settimana non parliamo della Pergolettese (è ormai tempo di rilanciare la società e rifare i programmi futuri), ma di footballvip: siamo sicuri che l’attuale commissario tecnico dell’Italia Cesare Prandelli fu Claudio, cremasco a suo modo d’adozione, è davvero poi così contento di aver rinnovato, per altri due anni, il suo contratto (già in essere) con la nazionale azzurra?

Ebbene, in realtà Prandelli da Orzinuovi, avrebbe preferito di gran lunga firmare un bel biennale con un grandissimo club calcistico bianconero, vale a dire quella Juventus che sogna di allenare ormai dal 2004. Addirittura era già stato predisposto tutto, con Antonio Conte che sarebbe passato ad allenare uno squadrone europeo (più verso l’Inghilterra che la Francia) e appunto l’ex trainer della Fiorentina (fiorentino per scelta di vita) pronto a subentrargli.

La storia invece è andata molto diversamente al punto che le parti in causa, misteriosamente lasciatesi con l’amaro in bocca, beh seguitamente sono entrate pure in rotta di collisione, anche per questo, Conte e il management juventino, recentemente non hanno gradito le convocazioni, nonostante le imperfette condizioni fisiche di alcuni calciatori della Vecchia Signora, per la contesa amichevole tra l’Italia e la Spagna.

Prandelli inoltre, una volta sfumata l’opzione Juve, si è subito attivato per ottenere, dalla Federcalcio, un quadriennale assai intrigante che gli affidasse pieni e centrali poteri nella gestione di tutte le rappresentative azzurre, ma alla fine è arrivato soltanto (altra beffa dopo il dietrofront juventino) un rinnovo sino al 2016 e il Ct non sarà così plenipotenziario come voleva, ma in cambio avrà l’opzione per lasciare la panchina azzurra qualora, un team blasonato (Inter, Milan o qualcosa dall’estero) decidesse di metterlo sotto contratto cammin facendo.

Prossimamente tra l’altro, Cesare Prandelli versione 2014 (meno mistico – buonista e decisamente più pratico – pragmatico, ndr) potrebbe dirottare su Cremona (presso il centro sportivo Arvedi della Cremonese) alcuni stage delle formazioni giovanili azzurre.

Stefano Mauri

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