Un Paese che dimentica i propri  padri non può educare i propri figli.
Solitamente siamo abituati agli assalti (tali sono, i buonisti se ne facciano una ragione) di extracomunitari e rom che ultimamente si son divisi a Crema come a Risiko si dividono i territori alla prima mano. Oggi invece alla postazione di una colonnina ticket in zona Porta Ombriano stazionava un anziano caucasico (cremasco per la precisione): vestito dignitosamente, capelli bianchi, scarpe da ginnastica  (mi incuriosiscono sempre gli anziani che indossano quelle calzature).

Non piantonava la colonnina, ma ci girava attorno con aria smarrita.
Obbligata ad avvicinarmi per pagare l’odioso ticket ( sì, perchè se non paghi il ticket dei parcheggi è multa sicura, invece sembra esista la moratoria per chi parcheggia in spudorato divieto di sosta), vincendo la ritrosia mi chiede se non ho una moneta anche per lui. Io non capisco se stia o meno scherzando e quasi per giustificarsi, mi dice che questo mese proprio non ce l’ha fatta, che non sa come campare fino alla prossima misera pensione. Gli do qualcosa e il suo “grazie e mi scusi” mi sta straziando il cuore da questa mattina.

Perché con il poco che gli ho dato forse arriverà alla prossima pensione e tornerà a sparire nella sua miseria dignitosa e invisibile, di chi non è abituato a chiedere e che per questo cazzo di Paese forse neppure esiste, se non per l’invio delle bollette bimestrali e dei volantino elettorali che raggiungeranno la sua cassetta poste.

Poteva essere mio padre o il padre di chiunque di voi, che ha lavorato quarant’anni per trovarsi a vivere con 700 euro al mese.
Ed è facile scandalizzarsi, dire che è inaccettabile e tornare a chiudersi nel precario benessere delle nostre vite. Tra un paio di giorni per quieto vivere della mia coscienza me ne scorderò anch’io, ma sono convinta che continuando a pensare che ciascuno di noi non ne è colpevole e non può fare nulla, finiremo per essere vittime della nostra stessa vigliaccheria.

In qualunque famiglia, un padre che lascia alla fame i suoi figli, per sfamare gli orfani del paese vicino, sarebbe giudicato un irresponsabile, se lo fa uno Stato il giudizio è l’opposto.

Barbara Locatelli

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