Primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana, docente al Conservatorio della Svizzera Italiana, Ambasciatore nel mondo del Progetto Martha Argerich, Enrico Fagone lega spesso il suo nome a quello di grandi orchestre sinfoniche, con artisti quali Vladimir Ashkenazy, Mischa Maisky, Michael Guttman, Leonardo Colonna, Corrado Giuffredi, Leonardo Presicci. Oggi è un affermato artista sia come solista sia in ambito cameristico.
E’ merito suo l’aver riportato alla luce le belle musiche di Giovanni Bottesini, autore cremasco, nella cui casa natale ha tenuto uno strepitoso concerto nel 2012 con alcuni degli artisti nominati sopra, e trasmesso su Rai 2. Per l’occasione l’autore Leonardo Presicci ha dedicato in prima assoluta un bel brano a Enrico Fagone.
La giornata era stata organizzata dall’Associazione Musicale G. Bottesini, voluta e presieduta da Francesco Donati, che opera da qualche anno creando eventi davvero prestigiosi in ambito culturale (ha invitato il celebre soprano June Anderson al Teatro San Domenico). Da allora Enrico Fagone è tornato a Crema diverse volte per incontri di alto profilo, acclamati da un pubblico sempre cospicuo e qualificato.
Recentemente il secondo canale della radio elvetica ha intervistato Fagone, il quale ha affermato di sentirsi fortunatissimo per aver incontrato casualmente l’ideatrice del Lugano Festival, la grande pianista argentina Martha Argerich che l’ha lanciato quale giovane talento emergente, idolo delle platee di tutto il mondo per la sua brillante carriera.
Strumentista di bravura indiscussa, è appena rientrato dagli USA, dove ha tenuto lezioni di contrabbasso nel tempio della didattica musicale, la Juilliard School, invitato da Timothy Cobb, primo contrabbasso dell’Orchestra del Metropolitan di NY. Siamo a livello stratosferico, come si vede.
L’anno scorso Cobb era stato presente a Crema per un bellissimo concerto a Palazzo Polenghi con Fagone e la deliziosa Véronique Mercier, soprano, con esito esaltante. La vita musicale cittadina ha ricevuto davvero molto da questo scambio, raggiungendo una qualità assolutamente di prim’ordine.
La figura di Fagone è molto interessante, infatti di questo musicista ci colpisce la disinvolta versatilità con cui passa dalla musica balcanica a quella irlandese, ma non disdegna nemmeno collaborazioni con Mina o Elio delle Storie Tese nè incursioni nei territori del tango di Piazzolla.
Nulla sembra precluso alla sua sensibilità e al suo virtuosismo pirotecnico. Ci auguriamo di avere presto altre occasioni di ascoltare questa star dell’archetto, perchè è sempre un’esperienza valida e appagante stare a contatto con artisti musicalmente preparati e così disponibili e affascinanti dal punto di vista umano.
Eva Mai