Oggi vado a fare un giro a Milano, città enorme e affollata, le vie larghe e tutte uguali, facile perdersi. Accendo l ‘auto, il navigatore mi chiede dove voglio andare, imposto la mia destinazione, o forse era già impostata, non uso spesso il tom tom, sono abituato ad andare a seguire l’istinto, ma non so perché tutti mi dicono di usarlo..è più sicuro..dicono.
Arrivo alle porte della città, fiumi di gente tutta uguale , mi sono già pentito, questa via è uguale a quella che ho appena passato, qualcosa non va.
La voce impertinente e fastidiosa del navigatore mi dice di rimanere sulla via, abbasso le orecchie e lo ascolto, tiro dritto per questa strada.
Incredulo abbasso il finestrino, è ancora la via di prima,o forse no, però è identica,quel benzinaio c’era anche prima, non mi sembra di aver girato a destra, forse l’ho fatto senza accorgermene, ma no..il navigatore me l’avrebbe detto, la signorina dalla voce fastidiosa è rimasta in silenzio.
Sto girando in tondo , me ne rendo conto , sale l’agitazione, lo sgomento, la radio passa “she lost control” dei Joy division, anche io perdo il controllo e mi sento un po come lei.
Mentre la voce cupa di Ian Curtis smuove le frequenze basse dentro al petto capisco che non c’è più nulla da fare. Non raggiungeró mai la destinazione.
In preda al panico , non riesco più a muovermi, vedo un albero, una panchina, un posto dove lasciare la macchina.
Mi fermo,scendo,mi siedo sulla panchina, accendo una sigaretta.
La canzone finisce sull’ultimo colpo di basso di Peter Hook,un istante di silenzio, la voce del navigatore mi sorprende..”Destinazione raggiunta”.
AS
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