Scade l’8 aprile il bando di concorso per la sezione Emergenti del Premio Amnesty alle migliori canzoni sui diritti umani. Su www.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-emergenti sono disponibili tutte le indicazioni per iscriversi.

Il primo semifinalista sarà Matteo Faustini. Con il suo brano “Girasole innamorato della luna” ha infatti vinto il Premio dei Giovani di Amnesty, che permette a uno tra gli iscritti entro il 4 marzo 2024 appunto di entrare di diritto nelle semifinali del contest, che si terranno nell’ambito dello storico festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma a Rovigo dal 19 al 21 luglio 2024.

La vittoria è stata decretata dai voti espressi dai giovani (under 35) di Amnesty International fra i 50 iscritti. Complessivamente sono stati quasi 100.000 gli ascolti dei brani in gara.

In ogni caso, tutti i partecipanti al Premio Amnesty Giovani non saranno esclusi dalle fasi di selezione per avere accesso alle semifinali del concorso assieme a tutti gli altri iscritti al concorso.

È intanto in corso il voto di una ampia e prestigiosa giuria per decretare il vincitore del Premio Amnesty nella sezione Big. Sono in lizza: Appino, Vinicio Capossela, Diodato, Drusilla Foer, Giancane, Giorgia, Levante, Modena City Ramblers, Tananai, Margherita Vicario.

Matteo Faustini ha dichiarato: “Questo premio per me rappresenta uno spazio da poter riempire di contenuto; questo premio è un megafono sul cuore, è solidarietà solida; ricevere questo premio é come avere qualcuno che ti dice “credo anche io nel tuo sogno”, e io credo nei sogni condivisi. Con questo premio non mi sento solo ascoltato, ma anche capito. Spero che il brano che ho scritto possa dare voce a tutte le anime che abitano su questa palla blu e che almeno una volta nella vita si sono sentite diverse, come un girasole innamorato della luna. Il girasole innamorato della luna é uno dei brani a cui voglio più bene. Ci ho messo 12 anni per scrivere questa canzone, ho dovuto prima raccogliere ogni centimetro di coraggio che trovavo dentro di me. In questi 216 secondi parlo di amore, di un amore che vorrei fosse insegnato a scuola, parla di anime e non di corpi, di contenuto e non di contenitori”.

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