Clamoroso e grandioso a Levata di Grontardo: da 300 anni, in quel di Cà Barbieri, prendono tutti per la gola e fanno storia

Clamoroso e grandioso a Levata di Grontardo: da 300 anni, in quel di Cà Barbieri, prendono tutti per la gola e fanno storia

Clamoroso e grandioso a Levata di Grontardo, Bassa Cremonese, a un soffio da quella bresciana, laddove, il ristorante Ca’ Barbieri è il luogo in cui la ricerca di una curata semplicità e di preziose tradizioni familiari si traducono in un linguaggio culinario contemporaneo, in grado di rispettare e tramandare gli insegnamenti, udite, udite… da ben tre secoli. Eh già, oggi opera la quinta generazione della famiglia Barbieri, con MarioDinoDiego e Roberta Zanchetti, degni eredi di una dinastia “di …vina”, straordinaria, da 300 anni, a scrivere la storia, prendendo tutti per la gola.

E adesso, dal sito internet cabarbieri.com, un po’ di storia locale:

“Nel Catasto Teresiano, Maria Teresa d’Austria fa fare un dettagliato studio topografico della consistenza patrimoniale del Lombardo-Veneto. Si scoprì che, nel 1723, l’immobile era già osteria con locanda, probabilmente con funzione di dogana e cambio di cavalli. Annesso al locale vi erano campi ed orti nei quali si è trovato un vecchio pozzo ancora funzionante.
Abbiamo trovato anche delle nicchie in vari punti del locale, dove venivano poste le lampade ad olio per le micce degli archibugi o per far semplicemente luce. Si trovò che nel mappale  77 del comune di Levata risultava proprietario il conte Barbò Giuseppe, discendente dei Barbò di Soresina e Torre Pallavicina, feudatari da tempo immemorabile, proprietario di Palazzo Barbò, che lo diede in affitto ad uso “Osteria con Bottega” al mappale 77 e compresi gli orti ai mappali 75 e 76, per un affitto di 100 lire.

La proprietà dei Barbò terminò il 13 gennaio del 1850, quando possedevano 2009 pertiche cremonesi, vendendola a Villa Gaspare.

A Villa Gaspare succede Villa Ferdinando e sarà lui a vendere a Barbieri Romedio, nel 1887, l’osteria con bottega con orti e campetto.
A quella data, come dimostrano gli atti pubblici acquisiti, corrisponde l’anno sicuro in cui l’osteria con bottega allora denominata “Osteria Colombina”, diventa proprietà della famiglia Barbieri.

Da Barbieri Romedio e Pederneschi Miralda moglie, deceduto nel 1910, passò tutto, dopo successione e perizia del tribunale di Cremona, a Barbieri Luigi e Barbieri Erminia moglie e cugina che tacitarono i fratelli con corresponsione di denaro.

…alla morte di Barbieri Luigi, per successione testamentaria, la proprietà passò a Barbieri Miraldino e Guatterini Teresina moglie.

Nel 1975 Mario Barbieri acquistò da Barbieri Miraldino l’attività e nel 1988, con la moglie Zanchetta Roberta, acquistarono e continuarono l’attività trasformandola anche in produzione e commercio di vini e bevande. E nel 20024 la svolta con l’apertura ufficiale di Cà Barbieri, con bar, ristorante ed enoteca e l’ingresso nella gestione dei figli Diego e Dino: il primo in veste di bartender e responsabile di sala, il secondo, il più giovane della famiglia, sommelier professionista, Maestro Assaggiatore di formaggi, salumi e degustatore di acque minerali”. Qualche anno fa, la scrittrice, giornalista, critica gastronomica e Gran Maestra della Confraternita del Tortello Cremasco Roberta Schira, per il suo consueto tour per locali da menzionare e recensire, passò da Cà Barbieri e, tra un piatto e l’altro, lanciò uno spunto dei suoi, dedicato al Salame Muletta, salume stagionato a grana grossa prodotto da carni suine 100% italiane caratterizzato dalla tipica forma irregolare e tozza ottenuta grazie alla forma del budello che viene utilizzato come da tradizione. Ebbene, Roberta Schira, dalla Muletta degustata a Ca’ Barbieri a Levata di Grontardo, fu letteralmente conquistata. Che dire poi della giardiniera croccante, con verdure selezionate, curate con passione e attenzione e rigorosamente tagliate a mano, vale a dire la leggendaria Stradivarius che accompagna tutti gli ospiti di Ca’ Barbieri, a cui ha saputo conquistare il cuore. Insomma, nella Casa dei Barbieri, da 300 anni si fa qualità a tavola e in cantina. Degustare per credere, perché come dicono quelli del progetto East Lombardy: il locale, elegante e al tempo stesso informale, è ideale per ogni occasione. Ci si trova a proprio agio per una cena romantica, in compagnia degli amici, per una riunione di lavoro in una saletta riservata o per celebrare una ricorrenza. Se alla scelta di vini per ogni gusto e per tutte le tasche si aggiunge l’ottima cucina, il successo è assicurato. Alle sale che ospitano fino a 300 persone, si aggiungono una terrazza e uno spazioso cortile. Il titolare Mario Barbieri (è pure opinionista televisivo e calciofilo) ha dato il giusto tocco d’eleganza. Il valore aggiunto è la sterminata cantina, ricca di oltre 700 bottiglie italiane e stranieri, costruita e curata personalmente dal titolare, apprezzato enologo, supportato dal figlio Dino. Il piatto che dovete, almeno una volta, assolutamente provare da Cà Barbieri? Mah … il risotto mantecato al taleggio DOP di Auricchio, decorato con salsa all’aceto balsamico e accompagnato da pancetta croccante, senza dubbio fa volare via.

stefano mauri

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