Dopo Anam il senzanome, l’ultima intervista a Tiziano Terzani, con la presenza del regista Mario Zanot ci approfondisce la figura del grande giornalista e scrittore dedicandogli questo nuovo documentario.
Un lavoro durato due anni, in cui foto dell’archivio Terzani, Super 8 di famiglia, filmati storici, animazioni 3D, illustrazioni originali e motion graphic si fondono per raccontare la vita di Tiziano Terzani, dall’infanzia alla morte.
E grazie a registrazioni audio inedite, è Terzani stesso, con la sua inconfondibile voce, a ripercorrere le tappe più significative della vita che è stato capace di inventarsi giorno dopo giorno, con determinazione e fantasia.
Alla voce narrante di Monica Guerritore il compito di congiungere tra loro i capitoli di questo incredibile viaggio.
Nel film gli aneddoti divertenti si alternano a momenti drammatici, la sfera privata si intreccia con gli importanti avvenimenti storici di cui Terzani è stato testimone, osservazioni acute e riflessioni profonde si susseguono.
Terzani si guarda indietro, con spirito critico, senza nascondere i propri errori, le proprie disillusioni, come quella legata al fallimento delle tante rivoluzioni in cui aveva fortemente creduto, prima fra tutte quella cambogiana di Pol Pot e dei khmer rossi.
Ma guarda anche al futuro, come dopo l’11 settembre, quando decide di rimettersi in cammino, nonostante la malattia, per diventare uomo di pace.
Riflette infine sul senso della propria vita, della vita in generale, arrivando alla conclusione che l’unico vero maestro non è in nessuna foresta, non è in nessuna capanna, non è in nessuna caverna di ghiaccio dell’Himalaya: è dentro di noi.