“Ma perché le scuole si devono trasformare in una Babilonia del nuovo consumismo? Siamo solo a metà ottobre e vedo già scene di questo tipo. Che senso ha celebrare in una scuola il macabro, l’orrido, il mostro? Perché dare spazio ad una ‘cornice artificiosa’ che lascia poco spazio alla riflessione? Il tutto spacciato come insegnamento dell’inglese. Perché non tornare all’autentico significato di questa festa”? Così, Alex Corlazzoli, in versione ecclesiastica (intanto pure qualche oratorio festeggia Halloween), postò via social nei giorni scorsi. E … beh, forse, Corlazzoli: opinionista, provocatore, giornalista, viaggiatore, Maestro d’Italia e scrittore, nella fattispecie, beh tutti i torti non ha, no? Anticipato dal seguente post dello stesso Alex, è uscito il suo ultimo libro: ”Diario da un monastero – Parole di un ateo in cammino”. Spazio ora a Corlazzoli: “Non è stato facile scrivere questo libro ma è il più intenso che abbia mai realizzato. Su Il Fatto Quotidiano potete leggere la prefazione di cui mi ha fatto dono l’amico Enzo Bianchi. In queste pagine non sono il solito Alex sguaiato, indignato ma per due mesi vivendo in monastero ho cercato di meditare sul silenzio, sul buio e la luce, sulle voci, sul camminare, sul nocino, sulla preghiera. Non ho risposte ma solo interrogativi di uno che crede di essere in cammino”.
stefano mauri