Cuoco appassionato, patron del ristorante Bistek (quello sopra la mitica birreria) di Trescore Cremasco, Tavoliere affiliato al circuito “Tavole Cremasche”, ricercatore e cultore della tradizione padana: con Antonio Bonetti (è pure un bogger incisivo) abbiamo scambiato volentierissimamente quattro chiacchiere.

In prospettiva Expo, puntare tanto, se non tutto sul Tortello Cremasco per promuovere il territorio non è forse un briciolo riduttivo?

Il Cremasco non è solo tortello, il problema però è unire tutte le eccellenze gastronomiche in un unico contenitore, un format promozionale credibile che abbia consistenza e forza sufficiente per presentarsi in modo credibile sul mercato enogastronomico. Vedo comunque positivamente il lavoro svolto sin qui da Reindustria col progetto Made in Crema.

Voi ristoratori vi aspettate tanto dell’Expo?

Purtroppo la crisi sta diventando triste normalità e non penso tornino i bei tempi andati. L’Expo è un’opportunità, una risorsa grande, troppo grande da gestire per noi da soli. Siamo nelle mani delle istituzioni.

Continuerai a proporre la proposta speciale della carne alla griglia?

Riapriremo il 21 agosto e il “Girogriglia del lunedì” lo protrarremo sino a fien settembre.

Conservi ancora nelle tue segrete qualche bottiglia del vino Torazzi prodotto tanti anni fa in quel di Trescore Cremasco?

Devo fare ricerca approfondita nelle mie … recondite segrete.

Ma era un buon vino?

Erano le bottiglie che accompagnavano, quotidianamente, il cibo durante i favolosi anni Cinquanta e Sessanta, l’epoca della ripresa.

Che vino abbinare ai Tortelli dolci cremaschi?

Piatto ricco e denso di gusto, burro e Grana Padano, io li adoro accompagnati ad un Barbera vivace dell’Oltrepò Pavese. Ora tuttavia è di gran moda il Lambrusco, in tutte le sue tipologie, ben freddo, servito in grandi, ampi calici.  

Stefano Mauri

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