“Solitudine” è la prima parola che viene in mente osservando un paesaggio come questo. Di fronte a me si estende l’oceano, il cui blu scuro suscita un senso di profondità e mistero. La linea dell’orizzonte è decisamente nitida e marcata: il cielo è molto più chiaro ed assolutamente limpido, limitato solo da quel contorno geometrico e null’altro.

Soltanto qualche debole nuvola bianca lo solca di tanto in tanto, come una piccola barca in balia di quel blu sconfinato. Alle mie spalle il deserto di sabbia dorata si estende per miglia e miglia… forse non esiste un vero limite.

Dalle dune proviene una leggera brezza che rende più sopportabile questa giornata soffocata dal caldo e dal sole. Nei momenti di calma delle onde riesco a udire il fruscio dei granelli di sabbia sollevati dai mulinelli. Capita che qualche granello giunga a sfiorare il viso, come in segno di sfida, come un richiamo verso il deserto, ma la giornata è dominata dalla più assoluta calma ed io non ho nessuna voglia di immischiarmi in altre avventure. Sono qui, solo, a godermi l’infinità di questo panorama oro e blu.

Eldar Stringhi Erinaldi

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