Frenata, botta tremenda , moto a terra e: “ma signora, certo che voi pedoni attraversate sempre, basta che siete sulle strisce pedonali !”. Io sono paralizzata, in mezzo alle strisce pedonali che stavo appunto attraversando. Sono interdetta, sono scioccata e troppo spaventata per mandarlo a fare in culo.
Calma, Gemma, calma, mi dico .
“Scusi, signore, ma prima di attraversare sulle strisce, io ho guardato, lei era in fondo più di 100 metri e io ho attraversato sulle strisce. Non l’ho fatto di prepotenza ! Lei andava anche piano. Forse non mi ha visto”.
Bella forza non vedermi, mi dico, grande e grossa, sono vestita di arancio che sembro una santona o semaforo, ci vuole una miopia forte per non vedermi, chissà questo a cosa pensava; forse era ancora ddormentato , in fondo erano solo le 07.45 del mattino in una Roma sonnolenta ed estiva di ferragosto. Ed ero l’unico “pedone” in giro per la città.
“Che c’è , che succede..ti sei fatto male..ma guarda che la signora è sulle strisce”, il solito vecchietto che accorre e dire la sua. Insieme, aiutiamo il centauro ad alzarsi e sistemare la moto. Nulla di grave, solo i documenti sparsi sull’asfalto. Non è giovane non è vecchio, è solo scocciato per la rovinosa caduta.
“Mi scuso se le ho causato la caduta“, dico, “non volevo proprio farle problemi e gentilmente lo aiuto a raccogliere i documenti sparsi sull’asfalto“, lui mi guarda e allora mormora: “ ..no..no..lasci signora, non è il caso..”. Forse si è reso conto che non ha ragione e io non ho fatto alcuna scenata, tipica romana.
Saluto cortesemente e malferma sulle gambe mi avvio a casa. A casa di mia suocera, racconto l’accaduto e mia cognata mi dice : “ se vede che non sei di Roma”, nessuno passa sulle strisce !!
Ora mi chiedo : che avesse ragione Lui?
Gemma Maglio