Ricevo e pubblico, senza alcuna censura o modifica, la lettera che un gruppo di mamme, con bambini iscritti alle Ancelle ha voluto inoltrare per spiegare le loro ragioni, dopo giorni in cui ognuno ha avuto modo di dire tutto e il suo contrario.
Siamo un gruppo di genitori con bambini iscritti alle Ancelle. Nessuno di noi si rispecchia nei comunicati ufficiali ed in quanto affermato negli ultimi giorni da vari esponenti politici, organi di stampa e quant’altro. Intendiamo dunque dire la nostra.
Un articolo su internet di domenica scorsa ci informa dell’imminente apertura di un centro accoglienza dentro, non adiacente, l’Istituto frequentato dai nostri figli. Potete immaginare la nostra incredulità. Abbiamo immediatamente pensato ad un errore.
Prontamente lunedì veniamo convocati dalla Fondazione che gestisce l’Istituto, e presso l’Istituto stesso, per chiarimenti sulla vicenda. Al nostro arrivo, martedì pomeriggio, notiamo la presenza di un ponteggio che collega il parco interno la scuola al neo centro accoglienza. Era ben chiaro ed evidente a tutti che i lavori ancora non fossero stati ultimati. Era chiaro l’evidente problema di privacy. Assolutamente lontani dagli slogan “noi qui non li vogliamo” e roba simile ci siamo da subito attivati alla ricerca di possibili soluzioni.
Abbiamo dunque chiesto dapprima che venissero ultimati i lavori, al fine di rendere del tutto indipendenti le strutture ed a beneficio di tutti. Sono state poi proposte altre strutture di proprietà della Curia o comunque alla Diocesi riferibili ed infine più d’un genitore ha messo a disposizione propri immobili rinunciando a qualunque emolumento.
Non abbiamo paura dei migranti che è doveroso accogliere per solidarietà umana prima che cristiana. Abbiamo invece avuto paura per i nostri figli e per tutto il personale della scuola. Tutti eravamo perplessi, ciascuno con le proprie paure più o meno giustificabili o fondate.
Alcuni genitori non saranno d’accordo con le nostre idee. Lecito. Ma è nostro dovere in questa vicenda dire come la pensiamo. Ricordando a tutti che il mondo è bello perché vario. Non può e non deve passare un messaggio errato che vede tutti noi genitori dell’Istituto, e quindi anche i nostri figli secondo alcuni, dei razzisti. Esattamente come non può passare il messaggio che tutti i migranti siano delinquenti o potenziali tali.
Siamo per l’accoglienza, la tolleranza e la carità. Ma se non impariamo prima ad essere tolleranti, accoglienti e caritatevoli tra di noi, che messaggio diamo all’esterno? Quella di una comunità divisa e insensibile ai problemi del prossimo.
Esattamente come molti migranti non si sentiranno descritti dalla parola delinquente o terrorista, allo stesso modo noi genitori non ci sentiamo descritti dalla parola razzista usata veramente a sproposito e da troppi.
Rendere Crema un posto migliore è possibile ma mettendo via le polemiche e pensando al bene di tutta la comunità….una comunità che oggi, con la globalizzazione, tocca italiani, stranieri, adulti e anche, anzi soprattutto, bambini.
Alessandro Pironti