“Macalli e Tavecchio sono due r……….i in mano a Lotito che li ricatta“. Così parlava nel gennaio scorso, col direttore sportivo de L’Aquila Ercole Di Nicola, Vittorio Galigani editorialista della rivista on line TuttoLegaPro.com.

Per la cronaca, secondo gli inquirenti, Di Nicola sarebbe in grado di combinare incontri di calcio senza remore e senza scrupoli. E’ insomma l’ennesimo spaccato triste, per certi versi apocalittico, quello che emerge, a margine della nuova (l’ennesima) indagine sul calcio scommesse (coinvolti club di B, Lega Pro e Cnd compresa la nostrana Cremonese, QUI un video da La Repubblica), su un certo tipo di fare football. E adesso?

Noi lo diciamo da tempo che per certi versi è quasi tutto sbagliato e c’è tanto da rifare e sistemare, ergo i vertici del calcio, quindi Lotito e i suoi “Re Magi” devono dimettersi così come vanno azzerate tutte le cariche mettendo al timone del barcone gente che magari è a digiuno della sacralità federale burocratica, ma che ha una voglia matta di scrivere nuove pagine calcistiche.

Salvo poche eccezioni, dalla Terza categoria alla serie A chi fa calcio lo fa per business e in parte fa bene ci mancherebbe. Tale regola però va bene per le compagini professionistiche, il resto è, o meglio dovrebbe essere puro dilettantismo da retribuire con rimborsi spese ufficiali alla luce del sole.

Quanti oggi agiscono così? E ancora vi siete mai chiesti come mai, in certe realtà dell’Eccellenza e della serie D finiscono a giocare autentici Big del football ancora in auge rinunciando magari a ingaggi in Lega Pro? Pure in questo senso bisognerebbe iniziare ad agire invece sino a oggi tutto cambia ed è cambiato per poi non … cambiare.

Stefano Mauri

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