In città saranno installate altre telecamere; non la considero una buona notizia. Cosi come non è una buona notizia che a copertura della spesa saranno investiti parte degli introiti derivati dalla liquidazione delle aziende pubbliche cremasche, perché questi meriterebbero una destinazione migliore. Non credo che sarà una spesa utile a limitare la criminalità perché i criminali, quelli di grosso calibro, per intenderci quelli affiliati alla mafia, alla ‘ndrangheta o alle bande di professionisti del furto, non sono così sprovveduti da farsi sorprendere in flagrante da una telecamera.

Inoltre è lecito domandarsi: una volta installati i sistemi, vi saranno militi delle forze dell’ordine costantemente impegnati a sorvegliare le abitazioni o le vie della città dai monitor? E le forze dell’ordine, considerando i drastici tagli subiti in questi anni dai relativi bilanci, avranno a disposizione automezzi e carburante per intervenire prontamente?

Le uniche certezze prodotte da queste iniziative ormai frequenti nel territorio, come a livello nazionale, sono state:

  • Un’invadenza smisurata nella vita di ciascuno, a cui, purtroppo, siamo ormai abituati ed assoggettati.
  • Le società che progettano, producono e commercializzano i sistemi di videosorveglianza stanno realizzando profitti faraonici grazie soprattutto alle “politiche securitarie” messe in campo dagli enti locali, a volte con finalità di carattere squisitamente elettorale.

Penso che per limitare in maniera significativa la microcriminalità ed i furti negli appartamenti sarebbe più efficace investire maggiormente in azioni che diminuiscano il disagio sociale, avviino politiche che incentivino i rapporti di buon vicinato e la cultura dei condomini solidali. Sono percorsi più lunghi e difficili rispetto all’installazione di telecamere, ma non esistono risposte semplici ai problemi complessi.

Mario Lottaroli Rifondazione Comunista  Crema

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