Riguardo all’Area Omogenea Cremasca è necessario fare alcune precisazioni. Aderirci significa decidere che tra paesi aderenti ci assomigliamo e che cercheremo altri che ci assomiglino. Qual è il vantaggio?  l’Area Omogenea non è nulla, è solo un riconoscimento ad un’area dato dalla provincia di appartenenza, ma non cambia nulla. Se non cambia nulla, non serve. Se è qualcosa, allora comporta l’arrivo a Crema di uffici e servizi, è uno spreco di denaro.

Si dice aderiamo all’Area Omogenea perché il nostro obiettivo è non stare nell’area vasta Val Padana, ma vogliamo andare con Lodi, con Treviglio o con Milano.  Il Piano A è andare con Lodi e Treviglio. Con Treviglio non abbiamo neppure parlato e lodi va con la Città Metropolitana. Il Piano B è andare nella Città Metropolitana. Perché l’ipotesi del Piano B sia percorribile, non dobbiamo essere legati a Crema in un ente che è stato riconosciuto dalla provincia di Cremona che fa parte dell’area vasta Val Padana. Aderendo all’Area Omogenea, Spino d’Adda lega a doppio filo se stesso a Crema e alla sua sorte. E Crema non entrerà mai nella Città Metropolitana. Milano non la vorrà mai.

Il nostro voto contrario è dovuto alla volontà di attendere, vedere cosa accadrà e poi decidere. Se con Crema o se con Milano. Attendiamo che le nubi si diradano e non facciamoci incantare dalle sirene dei partiti. Vediamo cosa succede. Il PD ci ha fatto già perdere il tribunale di Crema. Speriamo non ci faccia andare sino a Mantova con la sua fretta di farci decidere e schierare. Potremmo essere la prima voce fuori dal coro sull’Area Omogenea Cremasca. Non diciamo no, ma ci chiediamo se è necessario farlo ora. Salire su una carrozza aspettando che qualcuno ci attacchi a una motrice che non abbiamo scelto? no grazie. Per ora resto in stazione.

Paolo Riccaboni

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