Allora. Checché se ne dica, etichettandola spesso come una mera manovra pre elettorale della Bonaldi, il discorso Area Vasta Crema – Lodi attecchisce. In generale al cremasco medio l’idea di mollare Cremona e andare con Lodi non dispiace per nulla. Ma ci sono dati a supporto della funzionalità della cosa? No perché una delle critiche che si muovono è: ma dove volete andare che siete uno sputo. E poi Lodi preferisce l’area metropolitana con Milano.
Qualche dato arriverà martedì 14 giugno. Appuntamento alle 21 presso la Sala Da Cemmo. Nell’occasione verranno presentati i dati di una ricerca che i sindaci di cremasco hanno commissionato alla studio Vitale-Novello-Zane di Brescia e mirata ad approfondire l’ipotesi di andare con Lodi. Sarà una serata di incontro tecnico, a cui sono invitati tutti i sindaci, i consiglieri comunali dell’Area omogenea cremasca, le categorie economiche, i sindacati, i cittadini e gli amministratori del Lodigiano. La ricerca sarà presentata da Stefano Zane.
Ma a Lodi? Intanto il coordinamento avrebbe un’idea: una bella letterina da mandare a tutti gli amministratori d’oltre Adda per spiegare le ragioni del (cuore) cremasco. Insomma ci si può ancora confrontare. Soprattutto alla luce degli endorsment ricevuto dall’ipotesi da cittadini, forze politiche, associazioni di categoria, banche… Insomma. Si si prova.
Lo slogan è di certo passato: due periferie per una centralità, anche perché la vicinanza con Milano aiuterebbe parecchio lo sviluppo delle sinergie. Parlavamo di associazioni di categoria. Ad esempio quella degli avvocati ha fatto circolare una lettera, firmata da Bravi, Tagliaferri e Aiello, dove si dicono delle cose ben chiare, posizioni espresse dopo l’incontro di settimana scorsa:
I nostri rappresentanti all’incontro hanno evidenziato come, per il territorio cremasco, Cremona è solo stato un riferimento amministrativo, mentre la tendenza economica, produttiva ed operativa (si pensi al fenomeno del pendolarismo) è sempre stata rivolta verso Milano. Come la paventata centralità verso Mantova renderebbe ancora più periferico il nostro territorio, con il rischio di ulteriori emarginazioni e “dimenticanze” per servizi ed infrastrutture e conseguente impoverimento della qualità della vita. Come un’Area Vasta Crema-Lodi, con oltre 5oomila abitanti e realtà economiche, industriali e produttive di una certa qualità possano meglio interferire con l’Area Metropolitana milanese. Come, sia pure solo per riferimento storico, è esistita già in passato la Provincia Crema-Lodi e come, per il futuro, la nuova legge elettorale preveda per le elezioni politiche la unificazione circoscrizionale dei due territori.
I sindaci crmeaschi dal canto loro hannos critto agli amministraotri locali esprimendo lo stesso concetto:
Noi sindaci cremaschi nutriamo forti perplessità sulla nostra collocazione, sia per l’assenza di omogeneità ed affinità del Cremasco con il Mantovano, sia per il naturale e storico orientamento del Cremasco verso Ovest, Milano ed Area Metropolitana. Partendo da questo aspetto, intimamente intrecciato con la vita reale dei nostri concittadini e delle nostre imprese, noi amministratori dell’Area Omogenea Cremasca guardiamo con forte interesse ai comuni lodigiani, e ci pare importante cogliere e approfondire l’opportunità di una più stretta e proficua alleanza Lodigiano–Cremasco, anche in chiave di una nuova Area Vasta. A tale scopo abbiamo commissionato allo Studio-Vitale-Novello-Zane di Brescia, che già dieci anni fa aveva curato un documento di analisi del nostro territorio, un aggiornamento sul Cremasco e sulle possibili sinergie con il Lodigiano. Tale documento sarà pronto nel corso del corrente mese e ci pare importante condividere con tutti voi questo approfondimento.
Vi proponiamo anche un paio di documenti che spiegano come gira a Lodi.
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