Architetto d’interni di professione, appassionata di moda per vocazione, Monica Bosoni si definisce semplicemente un’imprenditrice, ma il termine più appropriato che le si addice, ecco potrebbe essere quello di filosofa delle mode, quelle vere che fanno tendenza e … passano per restare. Si perché all’interno dello show room, o meglio dell’atelier Saint Bo (infoline 0373 197 5391), in mezzo ad abiti unici ed eleganti senza esagerare, accessori fantastici e appassionato gusto, beh si respira sostanza vera e tipicamente italiana e ciò, in un mondo particolare come è quello della moda è già tanta roba.

Con l’affascinante, mai banale e scontata Monica, nelle cui vene circola un mix avvolgente di sangue spagnolo e lombardo, abbiamo scambiato due parole. Particolare non indifferente: la boutique d’autore Saint Bo (profuma di femminilità autentica e ricercata con amore) è ubicata in un contesto da favola, vale a dire in una fetta del palazzo Donati già Benzoni Scotti, in piazza Trento e Trieste (civico 16, pieno centro storico di Crema), laddove una volta l’Innominato dei Promessi Sposi talvolta soggiornava. E chissà, forse ogni tanto il fantasma Bernardino Visconti, estasiato, si ferma ad ammirare gli abiti femminili, pezzi notevoli andare a vederli non costa nulla, scelti da Monica Bosoni in persona.

Qual è il tuo obiettivo?

Sicuramente non è quello di gestire il classico, omologato negozio smart usa e getta, tutt’altro e invito le signore e le ragazze a non fermarsi alle apparenze: entrate senza problemi e patemi nelle accoglienti stanze di Saint Bo al massimo prenderemo un te insieme oppure ci rilasseremo, parlando di abiti e vita, dinanzi a uno sfizioso aperitivo. Offro io, insieme ci coccoleremo in un’oasi elegante priva di frenesia e inutili fronzoli.

Da dove arrivano i tuoi vestiti?

Qualcosa scelgo io nei miei tour periodici in giro per angoli d’Italia, gli altri sono firmati dal maestro Erasmo Fiorentino, lo stilista cremasco d’adozione, che, tra le altre cose ha vestito Miss Mondo Italia 2014.

Sbaglio o Saint Bo dovrebbe diventare un format, un’esperienza total look da esportare?

Si in cantiere potrebbe esserci l’apertura di filiali in città quali Bergamo, Monza, Lodi, Brescia e Treviglio. Vedremo.

Iniziative in cantiere per far conoscere la tua arte sartoriale?

Recentemente in un certo senso, nell’ambito del Salone del Mobile di Milano ho unito le mie due grandi passioni: quella dell’arredamento d’interni e quella della moda, il tutto attraverso un’istallazione tenuta al Nhow, nel circuito milanese modaiolo di via Tortona, in cui appunto ho presentato, chiaramente una provocazione, un manichino vestito di catene e plastica, un modo artistico per invitare a ribellarsi al conformismo.

Geniale…

Capita che a volte entrino nello show room delle ragazze, per intenderci le classiche fighette e mi chiedano, senza nemmeno guardarsi in giro o avere le idee chiare in merito a ciò che realmente vogliano, che marche teniamo in negozio. Sveglia ragazze: ragionare così non va è da cerebrolese. Uscite dal conformismo, ribellatevi alla massa indossate a acquistate vestiti e bijoux che veramente vi piacciono e vi stiano bene addosso.

Certo che la location che hai scelto per Saint Bo è incantevole…

Lo scorso mese di novembre in fretta e furia ho scelto di lavorare nella moda e per caso mi sono imbattuta in questo posto, sale che profumano di storia ed eleganza, in piazza Trento e Trieste, fuori dai consueti canoni commerciali cremaschi. Ebbene ci ho messo giusto un attimo per capire che questa e solo questa era la location per fare ciò che avevo in mente di proporre.

Atelier Saint Bo quindi, ricordiamo questo nome, andiamo oltre i soliti preconfezionati giri commerciali nostrani e facciamo un giro da queste parti. Monica Bosoni ha idee proprie, originalmente dense, che fanno moda e tendenza. E in un mondo fluido, di plastica, figlio dell’omologazione massimale, questo è un sacco bello.

Stefano Mauri

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