Andrea Berta da Orzinuovi, direttore tecnico, o meglio Director Deportivo dell’Atletico Madrid, per sua precisa scelta, al momento, nonostante richieste provenienti da illustri redazioni (tra le quali quelle di Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera, Sky Tv, Daily Mirror e tante altre, ndr) non rilascia (è più uomo di campo che di … telecamera o microfono) interviste ufficiali.
Anche per questo forse, in rete (territorio che andrebbe filtrato), su di lui “impazzano” notizie non tutte precise e vere, con gente che dice di conoscerlo e di aver contribuito, collaborando, a determinare le sue attuali fortune professionali. Addetto ai lavori moderno, preparato e appassionato, Berta (conosce la materia) calcisticamente parlando si è forgiato da solo facendosi le ossa in provincia: prima sui campi oratoriali e amatoriali dei vari tornei estivi serali, poi lavorando al Rodengo Saiano e al Carpenedolo.
Quindi il gran salto, meritato, voluto, preparato e non capitato per caso, al Parma calcio da dove, dopo l’arrivo di Leonardi, è partito per andare a collaborare alla corte genoana calcistica di Enrico Preziosi e da lì, dopo aver sfiorato il Bari, l’approdo al calcio spagnolo in quel dell’Atletico Madrid. Recentemente Andrea Berta è stato accostato al Milan, all’Inter e al Napoli, ma per ora sta bene in terra iberica laddove ha già individuato potenziali fuoriclasse internazionali e iberici per far grande (e magari ricco) il leggendario Atletico. Chissà, magari prima o poi, il bravo Andrea lo rivedremo in Italia al servizio di un top club.
Del resto, in un mondo sclerato, particolare e complicato qual è quello del sistema footballshowbusiness moderno, beh a fare la fortuna delle società per le quali collaborano sono proprio i professionisti capaci e pragmatici come l’orceano Berta.
Stefano Mauri