Ci sono luoghi che dovrebbero ere salvaguardati, anche solo per quello che rappresentano. Ad esempio c’era una volta la Standa. “Andiamo a fare la spesa grossa”, dicevano le mamme il sabato pomeriggio. E si andava alla Standa, che era l’unico supermercato di Crema. Pareva enorme, illuminata, colorata. A Santa Lucia arrivavano i giocattoli, c’era un sacco di cose. Poi piano piano ci si è accorti che era una piccola realtà.
La Standa, una realtà nata nel 1931, è andata poi via via sparendo. Nel 2001 è stata acquisita dal gruppo austriaco Billa, controllato dal tedesco Rewe. Ma se vai a fare un giro al Billa di viale Repubblica trovi ancora frammenti di quello che fu la Standa a Crema negli anni ’70 e ’80. Qualche commessa, qualche angolo che ancora ricorda quei fasti.
Che Billa voglia lasciare l’Italia ce lo racconta la stampa nazionale da qualche mese. La Tribuna di Treviso ad esempio ciracconta che
Il colosso austriaco, che fa parte del gruppo Rewe, ha già ceduto 53 supermercati che si trovano in Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Li ha acquistati Carrefour, a cui faranno riferimento anche i dipendenti.
In Italia per Billa lavorano 3.784 persone. Una trentina a Crema. Che ne sarà di loro? Soprattutto lo storico supermercato di viale Repubblica chiuderà o cambierà semplicemente insegna? In Italia i market Billa erano 183 ma adesso? Cosa succede ce lo racconta Il Giorno parlando proprio della realta di Crema. Racconta dei 53 esercizi presi da Caffefour e dei 50 da Conad.
Ne restano 80 da piazzare, perché è dato per scontato che la società tedesca vuole andarsene dall’Italia e disfarsi di tutti i suoi punti vendita. La situazione nel supermercato di Crema è molto incerta. A dire il vero i dipendenti avevano tentato anche l’arma dello sciopero per cercare di smuovere qualcosa, di portare la direzione a svelare i piani aziendali per capire che cosa riservasse loro il futuro. Ma a sciopero proclamato, quando è arrivato il momento di astenersi dal lavoro, nessun dipendente è rimasto a casa.
Quindi sarà Oh Billa ciao? Sarà un altro luogo storico della città da salutare?