Ancora per la serie “che fatica essere lettori di giornali italiani quando non si conosce la lingua inglese”, proponiamo il seguente titolo: “Eurovision Song Contest, vince la drag queen barbuta Conchita Wurst”.
In sostanza si è trattato del festival europeo della canzone che, detto così, per un titolo di giornale sembrerebbe una gran cazzata, e si sa che le cazzate tutti quanti le capiscono al volo e non incuriosiscono più. Ma per la “drag queen” (definizione composta), per giunta con la barba, abbiamo sudato le classiche sette camice. Dopo circa sessant’anni di regno di Elisabetta II sul trono d’Inghilterra, tutti (o quasi) sappiamo cosa vuol dire “queen”, ma “drag” è stata un’autentica gomitata sul naso.
Come sempre, dizionario alla mano, leggiamo: 1) freno, ostacolo; 2) tirata, boccata; 3) persona noiosa, lagna, seccatura, noia; 4) autorità, influenza; 5) erpice pesante; 6) draga; 7) resistenza aerodinamica; 8) rete a strascico. Fin qui, roba da diventare matti, mai poi giunge in soccorso il punto 9): abbigliamento femminile (indossato da uomini), oppure commedia rappresentata da attori vestiti da donna.
E con la barba come la mettiamo, visto che il personaggio in questione si chiama Conchita Wurst? Tranquilli, all’anagrafe risulta essere registrato come Thomas Neuwirth, classe 1988. Adesso tutto è più chiaro.
P.Odalico