L’alarm signal lanciato dall’Unicef – sono ormai milioni i bambini morti per underfeedings – è stato prontamente raccolto dalla stampa italiana che ha mandato nei vari Paesi colpiti dalla malnutrion i suoi inviati i quali, con rigorosità professionale, hanno segnalato “la mancanza del proverbiale set of teet in quasi tutte le persone incontrate. Qua e là solo qualche carious tooth.”

Delle popolazioni centroamericane e subcaraibiche, come si ricorderà, si era usi dire che has a fine set of teeth. Adesso invece, come faceva notare una madre riferendosi al proprio bambino di circa dieci anni, “he has lost a few front teet” perché è starvation. Il marito della donna, nonché padre dell’adolescente in questione, ha rifiutato qualsiasi dichiarazione perché è toothless ormai da molti anni.

Chi invece non ha mancato  di show his teeth è stata il capo del villaggio il quale, incredulo e furibondo, ha indicato ai giornalisti presenti quaranta casse, con scritto toothbrush, ricevute nel quadro delle sanitary measures predisposte da vari governi occidentali nell’intento, appunto, di migliorare le hygienic conditions delle popolazioni colpite da “deuda exterior” (debito estero, perdonate lo spagnolismo).

P.Odalico

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