Si allungano le ombre sul futuro della nostra Aeronautica militare. In una recente intervista la neoministra della Difesa, Roberta Pinotti, in merito all’acquisto dei cacciabombardieri F35 ha dichiarato che l’intera questione potrebbe essere riesaminata. Precisando però che prima di tagliare “dobbiamo chiederci che tipo di difesa vogliamo, quale tipo di protezione ci può servire.”
Tranquilla, che la risposta l’abbiamo “bella e pronta”. Si passa dagli F35 agli FA4, sicuri come siamo dell’adesione volontaria delle oltre 25 milioni di famiglie italiane. Il programma è semplice: ogni nucleo familiare (pensionati compresi) si assume l’onere di realizzare un aeroplanino di carta utilizzando fogli in Formato A4, con l’aggiunta di uno spillo (imbevuto nel succo d’ortica) sul muso del velivolo. Calcolando che se ne può costruire almeno uno al mese, ne risulterebbe che nel giro di un anno potremmo disporre di un sistema di difesa pari a 300 milioni di unità pronte ad alzarsi in volo per rintuzzare qualsiasi tipo di aggressione ai nostri confini terrestri. In caso di emergenza si potrebbe tranquillamente passare, con decreto ministeriale, da uno al mese a uno al giorno, domeniche e festivi compresi, sovvenzionando però l’acquisto delle scatole di spilli. Vale a dire 9.125.000.000 unità urticanti giornalmente a disposizione delle Forze armate. Voglio proprio vedere chi viene a romperci le balle!
Ma in caso di attacco aereo? Tranquilli, abbiamo un convenzione con Giove Pluvio.
P.Odalico